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Fiorentina il gioco c'è: i nuovi acquisti invece meno. Calano gol e punti

Ai viola non manca il gioco ma mancano punti e anche i gol. L'inserimento dei nuovi è più lento del previsto

Partiamo da una pietra angolare: il gioco, confortato anche dai risultati, c’è. O meglio, c’è sempre stato, salvo alcune rare eccezioni. Non un aspetto da poco, considerato che la Fiorentina ha perso – per scelta – il capocannoniere, lasciando sul campo una parte della sua concretezza.

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Ma a conti fatti, se si va ad analizzare un dato sensibile, i gol che adesso mancherebbero alla Fiorentina sarebbero 7. Ma di questi solo alcuni garantirebbero un maggior margine in classifica. Scrive La Nazione. Infatti i viola avrebbero solo un punto in più.

Punto, per la verità, che garantirebbe in ogni modo un margine importante, aspettando il recupero della partita contro l’Udinese. Come detto, la squadra di Italiano non ha smarrito il suo atteggiamento propositivo, fatto di ritmo e pressing alto sugli avversari.

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L’innesto dei nuovi attaccanti, (in)cursori di fascia compresi, si sta eventualmente rivelando un po’ più lungo del previsto. Normale quando in corso d’opera si innestano in un meccanismo già oliato elementi che arrivano da un campionato diverso (Cabral e Ikoné).

Abituati a giocare con modalità differenti (Ikoné) e principi di gioco in conflitto con quelli fino ad ora seguiti (Cabral). Più facile, ed è stato così, inserirsi se già si conosce il campionato e anche gli avversari (Piatek).

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Salvo comunque dover fare i conti con un ruolo non esattamente nelle proprie corde (Piatek). Dato che ’far salire la squadra’, proteggerla e costruirsi magari il tiro non è una specialità della casa. Il polacco è uno stoccatore implacabile se può principalmente agire entro il perimetro dell’area avversaria.

I ’guai’ eventualmente iniziano quando deve partecipare alla manovra. Seguito magari come un’ombra dal roccioso marcatore di turno: Demiral, Chiriches, De Ligt o Skriniar, per intendersi. Più facile sorprenderli nella velocità di esecuzione che non nel corpo a corpo.

Il polacco, comunque, si è dedicato con applicazione e il suo impegno ad allargare il raggio di azione non manca

Così come non manca la volontà di apprendere a Cabral. Che, però, deve fare i conti con situazioni diverse. Ma soprattutto con una condizione fisica non brillantissima. Complice anche un contrattempo fisico che ne ha rallentato la crescita e l’inserimento.

Necessario avere pazienza per non bruciare dall’impazienza l’innesto del brasiliano. Come del resto Ikoné. Pazienza predica Italiano convinto che anche queste due settimana di sosta arrivino al momento giusto. Utili per avere tutti a disposizione per la volata finale.


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