Fiorentina il destino tra le mani: decisiva la sfida di lunedì alla Roma di Mourinho

Viola in vantaggio sull'Atalanta grazie agli scontri diretti, dunque l'Europa dipende proprio dalla squadra di Italiano

C’è un’aria strana, in città. Delusione, tristezza, disillusione. Come se una secchiata d’acqua gelida avesse interrotto un sogno bellissimo. Un (brusco) risveglio, dopo aver cullato pensieri stupendi. Dal trionfo di Napoli, alla sconfitta di San Siro per la Fiorentina.

Scrive il Corriere Fiorentino. Dalla pazza idea Champions, alla paura di restare ancora fuori dall’Europa. Nel mezzo, l’eliminazione a un passo dalla finale di Coppa Italia a opera della Juventus. In meno di un mese è cambiato tutto.

Eppure, analizzando la situazione con un minimo di lucidità, ci si accorge che il quadro non è poi così tragico.

Certo, le tre sconfitte consecutive pesano

Soprattutto perché sarebbe bastato poco (specie contro Salernitana e Udinese) per vivere le ultime tre giornate da una posizione decisamente privilegiata. Quel che è stato è stato però e adesso avrebbe poco senso farsi logorare dai rimpianti.

Meglio pensarla alla Tonino Guerra insomma, condendo quel che resta da giocare con un pizzico di sano ottimismo. I viola infatti sono ancora sostanzialmente padroni del proprio destino. Merito anche della Salernitana che, pareggiando a Bergamo, ha impedito all’Atalanta di rubare a Biraghi e compagni il settimo posto.

Una posizione che invece vede appaiate Fiorentina e Dea ma che, in virtù degli scontri diretti, lascia un piccolo vantaggio a Italiano. Che se finisse oggi il torneo sarebbe ai playoff di Conference. Con tre vittorie nelle ultime tre partite, insomma, l’Europa sarebbe praticamente certa.

Non sicura, ma quasi. Vediamo perché.