Finalmente Dodo! Dopo mesi difficili, il terzino brasiliano è diventato un fattore imprescindibile
Il terzino brasiliano sembra aver raggiunto lo status di grande giocatore con il quale era arrivato a Firenze e che non si era mai visto, fino alle ultime settimane
Era il 15 gennaio quando Dodo, nella trasferta dell'Olimpico contro la Roma, si faceva buttare fuori per doppia ammonizione dopo appena 24' di gioco. Il terzino brasiliano aveva appena toccato il punto più basso della sua stagione alla Fiorentina, suggellando un inizio molto complicato sulle rive dell'Arno.
Dopo quella clamorosa ingenuità, qui scrivevamo come Dodo fosse la più grande delusione del mercato estivo. Non per le prestazioni a livello assoluto (c'era chi aveva fatto anche peggio), ma per lo status con cui era arrivato a Firenze.
Per le tante presenze in Champions League, per quanto di buono mostrato con la maglia dello Shakthar Donetsk, per la fama da grande acquisto con cui la stampa locale e nazionale lodavano il suo arrivo in Italia. Quello visto alla Fiorentina sembrava il lontano parente del giocatore che era stato.
Come detto, però, l'espulsione a Roma è stato il fondo. Da lì è iniziata la lenta risalita. Ci ha messo tanto a ritrovare la forma dopo quasi un anno lontano dai campi di gioco a causa della guerra in Ucraina. Ci si sono messi anche gli infortuni, che ne hanno rallentato l'adattamento al calcio italiano e la crescita fisica.
Oggi, però, il percorso di recupero sembra finalmente essere andato a buon fine. L'ex Shakthar ha mostrato una crescita impressionante, sia dal punto di vista mentale che sotto l'aspetto fisico, arrivando oggi ad essere un fattore imprescindibile nella manovra della Fiorentina.
Un terzino che partecipa tantissimo al gioco della squadra, che non ha paura a forzare la giocata e che risulta essere imprevedibile per gli avversari, con i suoi dribbling nello stretto, i cambi di direzione verso il centro del campo oppure gli allunghi sulla fascia.
Anche in fase difensiva, che non è la qualità principale del ragazzo, ha trovato una discreta solidità. Il mezzo assist con l'Empoli (c'è di mezzo una traversa) e l'assist pieno con il Milan cominciano anche a innalzare i numeri del brasiliano, ora a quota 3 passaggi decisivi in stagione.
La partita col Milan è il fiore all'occhiello dell'avventura di Dodo a Firenze, il manifesto della sua crescita. Nella vittoria contro gli uomini di Pioli, il brasiliano è stata una spina nel fianco costante per la retroguardia rossonera, servendo poi a Jovic il cioccolatino per il raddoppio viola. Da quel momento, le prestazioni di Dodo si sono assestate su un livello superiore.
Certo, non si è improvvisamente tramutato nel calciatore perfetto. Quella superficialità di cui parlavamo a gennaio non è sparita del tutto. Dodo tende ancora a commettere errori banali, ad essere un po' approssimativo in certi passaggi e in certe conduzioni di palla.
Lo abbiamo visto a Sivas (anche per colpa del campo), lo ha fatto vedere anche in una prestazione molto positiva col Lecce. Tuttavia, il Dodo di oggi fa tantissime cose buone, rispetto alle poche ingenuità che commette nei 90'.
Le sue partite sono 'piene', la sua posizione ibrida tra terzino che a volte diventa mezzala, dopo essere stata un limite nei suoi mesi difficili, si sta tramutando in risorsa, visto che la Fiorentina trae beneficio dal suo massiccio coinvolgimento nella manovra.
"La svolta è arrivata dalla crescita individuale di tanti ragazzi", ha ripetuto in più occasioni Italiano quando gli è stato chiesto di analizzare le ragioni del periodo magico che sta vivendo la Fiorentina dopo mesi di grandi difficoltà.
Inutile dire che Dodo sia uno dei calciatori a cui fa riferimento il tecnico gigliato quando parla di questa crescita. La sua parabola di cresita coincide infatti con gli ottimi risultati di squadra. Ne è consapevole anche lo stesso giocatore. "È tornato il mio calcio di alto livello, sono molto felice di poter mostrare a tutti i tifosi viola che sono un grande calciatore.
Fisicamente sto benissimo", ha dichiarato Dodo dopo la vittoria col Lecce. Il brasiliano si è riappropriato dello status da grande giocatore che sembrava essersi perduto nei lunghi mesi di inattività prima di arrivare a Firenze.
Ora gli si chiede ciò che si domanda a tutta la squadra: mantenersi fino alla fine del campionato sugli alti livelli mostrati nelle ultime settimane. In palio per la Fiorentina c'è molto in questo finale di stagione. Le fortune dei viola passano anche dalle sgroppate e dai dribbling di Dodo.



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