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E' una Viola già in fiore. Colpisce al momento giusto, stavolta niente distrazioni

La vittoria contro l'Empoli vale tanto, in attesa delle sfide alle big e dello scontro diretto con la Roma. Avvicinata l'Atalanta

L’Europa sarebbe un capolavoro secondo Vincenzo Italiano, per portarlo a termine mancano otto partite, recupero compreso. «Penso che tutti, tifosi e dirigenza, debbano essere contenti di quello che stiamo facendo: l’obiettivo era non soffrire, ci stiamo riuscendo.

Tutto quello che arriva in più è benvenuto», dice l’allenatore della Fiorentina. Qui hanno già cerchiato l’appuntamento con la Roma del turno dell’otto maggio, quando poi ne mancheranno soltanto due alla fine. Il resto del calendario non è troppo agevole: Napoli domenica senza lo squalificato Torreira, più Milan e Juventus ancora sulla strada dei viola.

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Quindi questo vittorioso e contestato derby provinciale è servito per lanciare la volata e arrivare in posizione di sorpasso quando conterà. Così scrive La Gazzetta dello Sport. ROSSO E GOL. La Fiorentina non ricade in difetti di immaturità come all’andata.

Per cancellare quella musata, quando vinceva 1-0 fino all’86’ e poi perse 2-1, i viola riescono a colpire nel momento di massima debolezza dell’Empoli. In questo senso: il minuto 12 della ripresa è quello che dà la svolta alla partita.

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Luperto già ammonito (tra le proteste empolesi) commette un chiaro fallo su Gonzalez. Espulso. Dalla punizione di Biraghi, lo stesso argentino, che non segnava dal 24 ottobre, trova l’1-0 di spalla. Ecco, la bravura della Fiorentina, che da 24 tentativi verso la porta ricava un solo gol nato da calcio piazzato, è quella di portarsi avanti subito dopo aver ottenuto la superiorità numerica, senza dare all’Empoli la possibilità di riorganizzarsi, di proporre i cambi per costruire una resistenza ancora più compatta e ruvida di quella del primo tempo (14 falli al 45’, 20 al 90’).

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NIENTE DISTRAZIONI. Una volta passata avanti, la Viola si sente in discesa anche se manca il raddoppio più volte, quindi chiude spazzando nella sua area. Qualche tempo fa, senza dover per forza tornare al derby d’andata, avrebbe concesso più distrazioni.

Adesso riesce a evitarle, senza dimenticare che dopo le pause nel nuovo anno aveva sempre perso, di brutto: 4-0 a Torino, 3-0 in casa con la Lazio. Stavolta è diverso e il pieno vale l’avvicinamento almeno all’Atalanta.


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