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Dopo due anni ai margini, Amrabat è pronto alla stagione del riscatto

"Il fatto che il club dopo l’addio di Torreira abbia scelto di puntare su di me gratificante", ha detto il marocchino in conferenza stampa a Moena

Sofyan Amrabat ha vinto la prima sfida, quella della lingua. Il marocchino infatti due giorni fa aveva anticipato la volontà di rispondere alle domande dei giornalisti in italiano (dal suo arrivo a Firenze aveva sempre parlato inglese), come poi ha fatto ieri in conferenza stampa.
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Il finale della passata stagione è il suo biglietto da visita per quella nuova, come sottolinea il Corriere Fiorentino. Il nuovo centrocampo viola, dopo l'addio di Torreira, riparte proprio da Amrabat. E il marocchino si è detto pronto a prendersi le responsabilità: "Lucas è un grande giocatore.

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Ha fatto una stagione straordinaria e per questo gli auguro il meglio per la sua carriera, poi è chiaro che la scelta della società di puntare su di me, nonostante io abbia caratteristiche diverse, è molto gratificante. Non ho mai sentito troppo la pressione dell’ambiente, nemmeno quando si faceva riferimento all’investimento per acquistarmi dal Verona, chi mi conosce sa come sono fatto.

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Per me è un onore sapere che il presidente Commisso in persona mi ha voluto alla Fiorentina, la sua figura è fondamentale per tutto il gruppo esattamente come la vicinanza del dg Barone e del ds Pradè". La terza stagione in viola è quella della tanto attesa svolta, un'occasione da non perdere.

Anche perché il mercato ha regalato a Italiano un altro giocatore come Mandragora che potrebbe contendere il posto all'ex Hellas Verona. Per Amrabat le difficoltà dei primi tempi in viola sono legate più ad aspetti ambientali che tecnici.

Ma contro lo Spezia, nel finale della scorsa stagione, è arrivata la svolta: "È vero, ricordo quella partita - conferma - ma quel che è cambiato negli ultimi tempi è stata la continuità d’impiego, aver giocato di più mi ha aiutato moltissimo.

Scendere in campo continuamente, anche in partite tra loro ravvicinate, è fondamentale per trovare il ritmo partita. Aver disputato la Coppa d’Africa con la Nazionale mi ha permesso di rimettermi a disposizione dell’allenatore in condizioni differenti, migliori, ma anche quando non riuscivo a giocare Italiano è stato fondamentale.

Non ha mai smesso di parlarmi e quando è arrivato il mio momento sono riuscito a sfruttarlo. In più quando sono arrivato a Firenze eravamo in pieno Covid e giocare in stadi vuoti non è stato semplice, il calore del pubblico ha cambiato tutto.

Se ripenso alla vittoria con la Juventus nell’ultima giornata di campionato sento ancora i brividi". Amrabat non fissa obiettivi particolari, o un numero di gol da inseguire, ma è pronto a mettere a disposizione l’esperienza degli ultimi anni: "Con il Feyenoord ho già giocato in Europa, non vedo l’ora di ritrovare il Franchi pieno".


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