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Dodo, la delusione dell'acquisto da 18 milioni. Italiano prova a restare alto, ma Dybala colpisce

Doppia ingenuità del terzino brasiliano: doveva dare una spinta decisiva sulla fascia, ma ha spesso deluso. I cambi di Italiano...

Ovvio che l’espulsione al minuto 24 di Dodò abbia cambiato la sfida. Due parole sul brasiliano, l’acquisto di 18 milioni che doveva far volare la Viola in fascia, vanno dette. È stato parecchio deludente finora, adesso è diventato dannoso.

Ma come si fa a prendere un giallo dopo 4 minuti per una trattenuta a Zalewski a centrocampo? Non contento, ha steso lo stesso Zalewski con un fallo plateale che l’arbitro Giua non poteva non punire. E così ha rovinato la partita della Fiorentina che fin lì aveva tenuto il pallino del gioco, senza per la verità creare un’occasione, fatta eccezione per un tiro dal limite di Amrabat, come al solito il migliore dei suoi, che ha impegnato Rui Patricio.

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Così scrive La Gazzetta dello Sport. PRIMO TEMPO. La Roma, di contro, aveva fatto ancora meno: stava bassa, lasciava l’iniziativa ai rivali e tentava solo di giocare di ripartenza. Anche dopo la superiorità numerica, la banda Mourinho ha concesso ben poco alla platea.

Bravo Italiano che ha inserito Venuti per mantenere la difesa a 4 ma sostituendolo con Duncan e non con un giocatore offensivo. Così ha dato il segnale alla Viola di restare il più alta possibile cercando di ovviare all’inferiorità con il pressing.

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Beh, l’unico tiro in porta della Roma è stato quello, bello, al volo, di Dybala, ma anche qui frutto di un errore in uscita di Bonaventura sfruttato da Celik che ha pescato Abraham per l’appoggio di petto all’argentino. RIPRESA.

Nel secondo round Italiano ha inserito Barak e Gonzalez per un Ikone inguardabile e uno Jovic oscurato da garanzia Smalling. Lasciare due uomini freschi in attacco, con Kouame dirottato a prima punta e con Amrabat a fare gli straordinari a tutto campo ha funzionato perlomeno a tenere alta la squadra e non dare serenità alla Roma.

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Che però ha fatto davvero poco: si è accontentata di fraseggiare a centrocampo, tenere palla costruendo pochi affondi. Tanti da spazientire persino i suoi calorosi tifosi che in più di un’occasione hanno fischiato. L’unica volta che si è sbilanciata ha subito un contropiede di Nico Gonzalez che poteva anche far male, ma Bonaventura che ha ricevuto il passaggio è stato contrastato al tiro.

Insomma, emozioni rare come ormai le lucciole d’estate. Solo al tramonto un lancio azzeccato di Cristante ha fatto accendere la lampadina al duo Abraham-Dybala: discesa e passaggio preciso del primo, tocco in sicurezza del secondo e vittoria in cassaforte.


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