Dodo e Jovic, da 'colpi' estivi a 'fantasmi'. Il terzino spesso in difficoltà, il serbo non punge

Il brasiliano era stato l'acquisto più costoso, Luka quello che doveva accendere piazza e squadra. Ma entrambi stanno deludendo

Il primo a finirci con entrambi i piedi è stato Jovic, sostituito al 45’ per lasciare spazio a Nico Gonzalez. Jovic, fermo a 3 gol in campionato dopo 18 giornate, ha ampiamente dimostrato nel corso della sua carriera di trovarsi a suo agio nel dialogo con i compagni: non era certo l’uomo giusto per reggere l’attacco di una squadra, la Fiorentina, che di colpo nel primo tempo si è trovata a doversi chiudere a riccio e ripartire.

Caratteristiche poco care al 7 viola, in netto svantaggio nei duelli aerei contro i tre difensori centrali della Roma. Ma oltre a non tenere palla gli è mancato pure il passo in contropiede. Così scrive il Corriere Fiorentino.

'TRANQUILLITA'. Barone, nel pre partita, aveva parlato di un giocatore che ha bisogno di «tranquillità» e di «andare in campo e fare bene». Stankovic, che lo conosce fin da ragazzo, dopo la sfida di Coppa Italia aveva chiesto di «dargli fiducia e non metterlo in discussione».

La prestazione impalpabile, invece, allunga ancora il momento dell’attesa fioritura in viola, anche se stavolta l’alibi non manca visto che in dieci uomini la Fiorentina è stata costretta a cambiare piano di gioco. QUANTE DIFFICOLTA'.

Dodo invece è incappato in un periodo così sfortunato da riuscire a spegnere il sorriso che ha stampato sul viso dal giorno del suo arrivo a Firenze. Tra il tocco di mano contro il Sassuolo e i due falli di ieri sera sul ventenne Zalewski.

È il punto esclamativo sul feeling complicato tra Dodo e la Serie A. Anche perché al rendimento altalenante in difesa, ha unito una fase offensiva in grado di produrre un solo assist in 20 presenze tra tutte le competizioni. Perdendo per adesso, sul piano delle prestazioni, il confronto con Odriozola.