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Dallo scudetto perso in albergo al mercato: Firenze per il Napoli è sempre un romanzo

Tanti i ricordi per i partenopei nel capoluogo toscano. Tra tutti, il tracollo scudetto del 2018. Negli ultimi mesi tanti incroci di mercato

Quel weekend tra il 28 e il 29 aprile 2018 è già storia del nostro calcio. Juventus e Napoli si giocano lo Scudetto, rispettivamente nella Milano neroazzurra e a Firenze. Il sabato sera, nel capoluogo lombardo, Orsato si "dimenticò" un giallo per Pjanic, la Vecchia Signora completò una pazza rimonta nei minuti finali e, intanto, in un albergo sul Lungarno fiorentino, sparì improvvisamente uno scudetto, tra le ire di una squadra incollata alla televisione e incredula alla vista del disegno diabolico riservatogli dal destino.

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Così scrive La Gazzetta dello Sport. LO SCUDETTO PERSO IN ALBERGO. I 90' del giorno, per gli azzurri di Sarri, divennero il poster della sofferenza. Sepolti da una tripletta del 'Cholito' Simeone, si ritravorano incapaci di reagire a ciò che avevano visto la sera prima.

Fino all'87', il 2-1 dell'Inter li aveva fatti cullare in un sogno tricolore. Erano bastati soli 2' a trasformare l'estasi in tormento esistenziale collettivo, e la favola in tragedia. L'INIZIO DI UN'ERA. aveva anche rappresentato per i partenopei il crocevia di un tempo nuovo: fu dal capoluogo toscano che partì l'internazionalizzazione guidata da Rafa Benitez: 1-2 al Franchi con le firme di Callejon e Mertens (la prima di 148 per il belga), un Higuain in grande spolvero e l'inizio di un grande cammino.

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INCROCI SUL MERCATO. Negli ultimi anni, le sfide si sono riproposte anche fuori dal campo. Per trovarne un esempio, basta tornare allo scorso gennaio. De Laurentiis cerca un difensore, e la spara altissima: offre 30 milioni alla Viola per Pietro Comuzzo.

Commisso però lo blinda con una controfferta da 40 milioni. Con l'estate, ecco che arriva un altro incrocio: la Fiorentina è in chiusura per Simon Sohm, Manna ci fa un pensiero. Alza il telefono, fa un tentativo con il Parma, prima di capire che un inserimento in una trattiva già in stato avanzato potrebbe portare a un caso diplomatico.

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Stessa decisione presa dal presidente De Laurentiis quando, sfumato l'acquisto di Darwin Nunez, accarezza l'idea di pagare la clausola rescissoria di Moise Kean. Ma è già dal primo squillo di telefono che capisce che il discorso sia improponibile: è subito dietro-front.


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