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Dalla difesa a tre alle due punte: oggi Italiano non è più integralista

Da sempre accusato di essere troppo fisso nelle proprie idee tattiche, il tecnico gigliato nelle ultime uscite sta dimostrando tanta flessibilità

È sempre stato uno dei principali argomenti dei suoi detrattori: Vincenzo Italiano è un integralista, inamobivile dalle proprie convinzioni tattiche. Ultimamente, però, il tecnico della Fiorentina sta dimostrando una flessibilità che mai si era vista nella sua carriera.

LE DUE PUNTE. Contro l'Hellas Verona, complici le assenze di Bonaventura e Gonzalez, Italiano ha schierato contemporaneamente Beltran e Nzola, per la prima volta dal 1'. In realtà l'argentino agiva dietro l'angolano, da vero e proprio trequartista nel consueto 4-2-3-1, ma ovviamente le caratteristiche differenti da centrocampisti come Bonaventura e Barak rendevano diversa la sua interpretazione del ruolo, più offensiva ma anche più problematica per gli equilibri.

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È stato infatti un primo tempo da incubo quello del Franchi, nel quale i viola hanno sofferto tantissimo le folate dell'Hellas e l'esperimento due punte non ha funzionato, coi due attaccanti che hanno toccato pochissimi palloni.

Italiano nella ripresa è passato al 4-3-3 e ha vinto la partita, ma non è stata solo colpa delle due punte se il primo tempo dei viola è stato così difficoltoso. Comunque sia, il tecnico viola ha dimostrato di essere ben propenso a schierare due centravanti a partita in corso.

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Ultimamente lo abbiamo visto, per esempio, contro Ferencvaros, mossa che ha cambiato le sorti della partita. Anche con la Roma Italiano ha schierato le due punte, anche se all'Olimpico era Kouame l'altro centravanti in linea con Nzola.

È di certo una soluzione che adotterà nuovamente nei secondi tempi, come dichiarato dallo stesso tecnico. LA DIFESA A TRE. Anche la difesa a 3, in realtà, è una soluzione che si è già vista più volte. Già nella scorsa stagione: a San Siro contro l'Inter, al 76', Italiano inserì un difensore al posto di un centrocampista per proteggere lo 0-1.

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In questo campionato l'inserimento del terzo difensore è avvenuto, ad esempio, nell'ultima parte di gara con l'Udinese, con una Fiorentina in difficoltà. Contro il Monza, però, Italiano è passato ai tre difensori molto presto, addirittura al 56'.

"Nel momento in cui ho visto che stavano lavorando con più qualità ho dovuto aggiungere per forza un difensore. Siamo arrivati davvero cotti. Questa soluzione ha portato grandi risultati, perché il Monza poi non è stato più pericoloso", ha dichiarato l'allenatore della Fiorentina.

Italiano, dunque, si è reso conto dei limiti della sua squadra all'U-Power Stadium: stanca, senza tanti giocatori chiave, con diversi acciacchi. E allora ha optato per la gestione, forse memore del ribaltone che il Monza riuscì a compiere nella partita della scorsa stagione.

Non solo il risultato, ma anche la prestazione gli ha dato ragione: partita congelata, condotta senza problemi al fischio finale dalla Fiorentina, che non ha più rischiato niente. CRESCE LA FIORENTINA, CRESCE ITALIANO. L'impressione è che non sia solo la Fiorentina a essere cresciuta grazie a Italiano, ma anche l'allenatore a migliorare grazie all'esperienza a Firenze.

L'anno scorso si notò uno step in avanti evidente nella gestione dell'impegno infrasettimanale, dopo che a inizio stagione si vedevano turnover eccessivi e la squadra non riusciva ad essere presente mentalmente in tutte le partite.

Quest'anno l'ex tecnico dello Spezia, pur rimanendo giustamente fedele alle proprie idee di calcio, adotta molte più variabilitattiche in caso di necessità, ovvero quando la squadra non è in grado di rendere al meglio con il 'Piano A'.

Non è un caso che una Fiorentina non bellissima abbia conquistato il primo posto nel girone di Conference e portato a casa sei punti fondamentali tra Verona e Monza.


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