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Dal mancato trasferimento al West Ham agli errori in Coppa Italia: Milenkovic e una finale per il riscatto

Il difensore serbo è chiamato al riscatto nella finale di Conferennce League contro gli Hammers, squadra per la quale stava per firmare nel 2021

La finale di mercoledì all’Eden Arena di Praga, Nikola Milenkovic l’avrebbe potuta giocare con la maglia degli Hammers. Il difensore della Fiorentina è stato vicino in passato alla firma con il West Ham. Era l’estate 2021, David Moyes lo aveva individuato come rinforzo per la difesa insieme a Zouma, ma alla fine arrivò solo il francese.

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L’offerta presentata era di 17 milioni, ma le commissioni ostacolarono il buon esito della trattativa, con la Fiorentina che intanto aveva già chiuso per l’arrivo di Nastasic, grazie a Ramadani, vero e proprio regista dell’operazione.

L’estate scorsa però è arrivato il rinnovo fino al 2027 con ingaggio di 3 milioni che lo hanno reso il giocatore più pagato della rosa a disposizione di Vincenzo Italiano.

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Sono molto contento ed emozionato. L'anno scorso venivamo da 2 stagioni difficili e né io né la società eravamo convinti di lasciarci.

Volevo confrontarmi con la società per vedere il progetto e le ambizioni, l'arrivo di Italiano è stato determinante per me e abbiamo prolungato il contratto per un anno per poi riparlare del mio futuro. Parlando con la società ho capito che c'è un grande progetto e lo sta dimostrando giorno dopo giorno, per me era importante anche la conferma del mister: devo dire anche che i tifosi in queste settimane mi hanno dato tanto affetto in queste settimane e mi sento molto amato qui. I direttori e il presidente hanno fatto un grande lavoro per trattenermi e continuare la mia carriera professionale qui: sono molto contento della scelta che ho fatto.

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Amo questa città e questo club, non potevo tradire le mie sensazioni. L'obiettivo è migliorare lo scorso anno, entrare nelle prime 6. Noi faremo il possibile per riuscirci. Vogliamo vincere la Conference e regalare tante emozioni ai tifosi", queste le parole del serbo pronunciate dopo il prolungamento del contratto.

Arrivato da promessa nel 2017, oggi il 26enne ha raggiunto il pieno della maturità calcistica in maglia viola. Tra salvezze e campionati conclusi a metà classifica, il difensore ha giocato anche 2 mondiali con la nazionale serba: il primo da rivelazione, che gli aveva dato anche quella visibilità per il salto in una big, e l’ultimo caratterizzato da tanti errori che hanno contribuito all’eliminazione della Serbia nella fase a gironi.

41 presenze e 3 gol in questa stagione, un rendimento con qualche amnesia di troppo, come contro l’Inter in finale di Coppa Italia, e forse anche per questo non è mai stato considerato la prima scelta delle grandi. Per buona pace dei tifosi viola, che negli ultimi anni si erano abituati a dover salutare i pezzi migliori di fronte ad offerte importanti.

Quella contro Antonio e compagni dovrà essere anche per lui la finale del riscatto. Una prova da leader, per tornare ad essere la certezza di un reparto apparso troppo spesso distratto nelle ultime settimane, per riprendersi quello status di difensore di livello internazionale che aveva fatto vedere a Russia 2018 e che poi è venuto a mancare nelle stagioni successive, ma anche per alzare il terzo trofeo della sua carriera dopo le 2 coppe di Serbia e il campionato vinto col Partizan.

Nikola sa come si fa.


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