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Da 'primo' a 'terzo' fronte, ma vietato mollare in campionato. Europa possibile, ma solo con un 'filotto'

Due punti in meno rispetto al girone di andata in base alle avversarie affrontate. Ma contro le squadre che restano arrivarono 7 vittorie in 8 gare

Il decimo posto, pur con una partita da recuperare, è brutto da guardare e da contemplare. Specie se raffrontato ai percorsi nelle due coppe dove la Fiorentina può partire da piccoli, importanti vantaggi dopo le gare di andata in Coppa Italia (semifinale) e Conference (Quarti).

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Ma in campionato è vietato mollare. Per la maglia e i colori che si indossano, per rispetto dei tifosi che vengono allo stadio e guardano la partita, perché solo provando a restare 'sul pezzo' si possono acquisire (anzi, riacquisire, visto il momento) certezze e convinzioni.

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E poi, soprattutto, perché il discorso Europa è tutt'altro che chiuso. In salita, la strada di Italiano e dei suoi ragazzi, ma non certo finita. SCIVOLONE. Ovvio, l'obiettivo di migliorare il 7°/8° posto, come è stato spesso ribadito in stagione, è ora complicato.

La Fiorentina è a 43 punti, davanti ci sono Torino (44), Lazio (46), Napoli (48), al 6° posto l'Atalanta (50) con cui i viola devono ancora giocare, mentre decisamente inarrivabili appaiono ormai Roma (55) e Bologna (58), che pure a fine 2023 erano sotto i viola (rispettivamente di 5 e 2 punti).

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Già, amarezza grande quella che ha visto la Fiorentina scivolare dal 4° posto che faceva sognare la piazza ad un 10° posto che invece fa ribollire la tifoseria, facendo riaffiorare solite divisioni e fazioni. Colpa della società, dell'allenatore, dei giocatori: tra un mese e mezzo si trarranno i bilanci.

Ora, con le gare ogni tre giorni e tre fronti aperti, la questione non pare d'importanza primaria. MENO DUE. Il campionato sì, è pian piano diventato da 'primo' a 'terzo' fronte, anche se Italiano non vuol sentir parlare di squadra che ha "scelto le coppe".

Anche perché, appunto, la Fiorentina esce teoricamente ora dal ciclo di ferro di scontri contro le prime, per proiettarsi ad una serie di gare contro squadre della parte destra di classifica. Sulla carta, insomma, il calendario può dare una mano.

A patto di ritrovare una squadra che non ripeta il primo tempo dello Stadium o la gara di Plzen. Tant'è, i viola hanno sì rallentato pesantemente nel 2024, ma in confronto alle stesse avversarie affrontate nel girone di ritorno hanno realizzato 'solo' due punti in meno rispetto all'andata.

Contro Udinese, Bologna, Inter, Lecce, Frosinone, Empoli, Lazio, Torino, Roma, Milan e Juventus sono arrivati appena 10 punti in 11 partite, ma nel super girone di andata la Fiorentina conquistò 12 punti contro le stesse squadre.

Insomma, un gap c'è ma non così evidente. 'FILOTTO' CERCASI. Il 'problema', semmai, è che la Fiorentina versione-andata centrò ben 7 vittorie su 8 contro le avversarie da affrontare da qui a fine maggio. Contro Genoa, Salernitana, Sassuolo, Verona, Monza, Napoli, Cagliari più Atalanta i viola nel girone d'andata hanno raccolto ben 21 punti su 24, cadendo solo contro i neroverdi (nel 2024, peraltro).

Se ormai ripetere il girone di andata è praticamente impossibile (bisognerebbe vincerle tutte da qui alla fine), per avvicinarsi Biraghi e compagni dovrebbero centrare un famoso 'filotto' di vittorie. Soprattutto, inanellare una serie di risultati positivi servirebbe per provare a rientrare nella zona Europa.

Missione difficile, anche perché la Fiorentina non potrà concentrarsi solo sul campionato (e ci mancherebbe), ma non infattibile. Servirebbe, numeri alla mano, una media da più di 2 punti a partita per centrare il 7° posto (la media degli ultimi 5 campionati è di 62 punti), forse qualcosa in meno per l'8° che può valere la Conference (la media degli ultimi 5 campionati è di 57 punti).

Ovviamente tutto ciò sulla carta, considerato che la continuità non è caratteristica neanche delle concorrenti ma che ad esempio anche Lazio e Napoli hanno da qui in avanti un calendario teoricamente favorevole. Tanto dipenderà, in ogni caso, dalla stessa Fiorentina.

Si capirà già lunedì contro il Genoa se ci sono margini per recuperare o se davvero il futuro europeo sarà deciso dall'esito dei due percorsi nelle coppe.


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