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Da meraviglia Bart alle uscite a vuoto. Dragowski in declino, ma che succede?

Il declino del portiere polacco e quelle colpe che non sono solo sue in questa stagione

L’alternanza tra i pali, tra Coppa Italia e campionato, Vincenzo Italiano l’ha sempre sostenuta. Fin qui, hanno giocato tutti i portieri, pure il terzo, Antonio Rosati, chiamato in causa al secondo turno, col Benevento. La porta viola, insomma, si fatta girevole in più occasioni: in Coppa ha cominciato Terracciano quando Dragowski era il titolare in Serie A, e pure l’altra sera c’è stato lo stesso “passaggio di consegne”, anche se a ruoli invertiti.

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Scrive La Nazione. Tabellini alla mano, le gare di Coppa hanno sempre permesso di spezzare la routine. Anche all’andata, perché Terracciano, rimasto fuori nelle due gare precedenti per tonsillite, ritrovò il posto proprio contro i bianconeri.

Ecco perché si è cambiato ancora. L’uscita sballata di Dragowski dell’altra sera ha sì riacceso i riflettori sul polacco, ma al contrario. Sono passati quasi sotto silenzio i suoi due interventi decisivi su Vlahovic. L’uscita a vuoto su Bernardeschi ha riportato alla memoria altri episodi di una stagione per niente felice.

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Nessuno, infatti, ha dimenticato i due rossi sventolati sotto il naso del numero 69 viola. Che hanno costretto la Fiorentina in inferiorità numerica. Con la Roma alla prima di campionato e col Napoli, agli ottavi. E che, di fatto, hanno finito con l’offuscare il ricordo delle buone prestazioni di cui si era reso protagonista.

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Quando per esempio si è trovato di nuovo nella mischia per l’indisponibilità di Terracciano, con l’Atalanta e poi col Sassuolo, Drago è stato decisivo

In un caso su Koopmeiners e poi su Raspadori e Frattesi. Salvo poi tornare a lasciare il posto a Terracciano. A Torino, l’altra sera, il polacco ha ha finito con l’avvitarsi su sé stesso, mettendo nuovamente sotto la lente due suoi punti deboli, le uscite e il gioco coi piedi.

Italiano, anche dal ventre dello Stadium, lo ha difeso: sa pure lui che non è questo il momento delle polemiche. Quello che conta è solo ricominciare a correre e chiudere la porta.


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