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Da esubero della Juve ai gol azzurri per il Mondiale: Kean, è rinata una stella

L’attaccante della Fiorentina è al centro del progetto di Gattuso. E in viola quest’anno sogna di alzare un trofeo

Come scrive Repubblica, Moise Kean è sempre capace di prenderti in contropiede. Quando sembra essersi perso, risorge. Arriva da una stagione da zero reti segnate e quella dopo ne piazza 25. Si dice che possa giocare soltanto come unica punta, e dopo l’intuizione di Pioli anche Gattuso lo schiera con un altro centravanti vicino come Retegui.

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Con Moise che ripaga con tre reti importantissime in due partite con la maglia della Nazionale addosso negli ultimi giorni. Provateci voi a fermare Kean, o almeno ad intuirne i movimenti. A conti fatti la Fiorentina è il quinto club professionistico in cui l’attaccante è chiamato a dimostrare le proprie doti dopo Juventus, Verona, Psg ed Everton.

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E poi ovviamente c’è la Nazionale. La storia insegna che gli allenatori capaci di lasciare libero di esprimersi Kean hanno poi un ritorno eccellente. Più che la pressione esterna, che Moise dimostra di saper reggere alla grande, è quella interna a limitarne numeri e prestazioni.

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In sostanza ha bisogno di una fiducia reale e dimostrata nei fatti più che sbandierata per dovere di cronaca. Altrimenti la cosa non funziona e il campo diventa minato. La Fiorentina ha capito tutto questo prima e meglio delle altre, così l’assegno è diventato circolare.

Lo ha prelevato a suon di milioni malgrado un contratto quasi in scadenza con la Juventus ed una stagione chiusa senza esultanze. Consegnandogli il reparto offensivo a prescindere e proteggendolo in ogni modo, a costo di lasciare parzialmente sguarnito l’attacco causa assenza di concorrenti veri.

Ed anche la gestione a volte ha bisogno di maglie un po’ meno tese rispetto ad altri. Niente di clamoroso, qualche mini concessione per averlo sempre focalizzato su ciò che deve fare. Si è sentito amato, protetto e soprattutto rispettato da subito e per questo in campo non si è mai risparmiato.

Per lo stesso motivo, in mancanza di offerte concrete dalle (poche) big che lo avrebbero fatto vacillare, ha deciso di restare a Firenze provando a portare la Fiorentina più in altro. Non lo ha fatto gratis, ovvio, l’assegno da 5 milioni annui staccato dal presidente Commisso in sede di adeguamento contrattuale sfonda ogni record viola.

Ma la qualità si paga. E così l’attaccante che si era perso nel pianeta Juventus, adesso è il trascinatore anche della Nazionale italiana. Buone notizie anche per Pioli, che ha iniziato dall’estate a disegnare spazi diversi in avanti.

Kean può giocare solo, certo, con Gudmundsson o Fazzini dietro. Ma anche accanto a Dzeko o Piccoli in un sistema a doppia punta.


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