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CorSport - Ancora fischi e cori contro i viola. Ora con il Lecce non si può proprio sbagliare

La Fiorentina ci ha provato per quasi 70 minuti a San Siro, ma non è bastato. Ora un solo risultato per non aprire le porte dell'inferno calcistico

Ora la Fiorentina non può sbagliare contro il Lecce. Vero: per altri modi e altre ragioni non poteva sbagliare nemmeno contro Pisa, Roma, Milan e Bologna, rimanendo giusto nell’ultimo mese di partite, e sappiamo com’è andata a finire.

Col rimandare la vittoria di volta in volta, fino a ieri sera: prova d’appello fallita che introduce di conseguenza l’ultima spiaggia. Domenica al Franchi arrivano i giallorossi di Di Francesco e davvero la Fiorentina ha un solo risultato a disposizione se non vuole spalancare le porte dell’inferno calcistico.

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E in testa a tutti per varcarle ci sarebbe ovviamente Stefano Pioli. Intanto, prevedibili e comprensibili, Gosens (capitano al Meazza) e compagni si sono presi i fischi e i cori arrabbiati (“Fuori le p….”, “Rispettate la nostra maglia”) dei 500 tifosi viola presenti a Milano.

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Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio. IL PIANO SALTATO. In qualche maniera la Fiorentina ci ha provato anche ieri. Con le idee e i mezzi tecnici e atletici che appartengono a questo avvio complicatissimo di campionato, ma ci ha provato a dare la svolta al proprio, sgangherato percorso.

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Sarebbe bastato un punto a San Siro in casa dell’Inter, che sommato a quello di quattro giorni fa in rimonta da 0-2 a 2-2 sul Bologna avrebbe avuto un effetto tonificante a livello psicologico: per quasi settanta minuti ci ha sperato, poi il diagonale da fuori area di Calhanoglu ha fatto saltare il piano di Pioli.


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