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CorFio - La battaglia di Igor Protti: “L’affetto mi commuove. Sto rimontando contro la malattia”

L’ex attaccante combatte una battaglia contro un tumore. E non è solo. Le sue parole anche sul documfilm a cui sta partecipando

Parla così al Corriere Fiorentino l’ex attaccante Igor Protti, che ormai da mesi è in lotta contro un tumore che lo ha costretto a doversi sottoporre a cure molto invasive. DOCUFILM. ‘Igor. L’eroe romantico del calcio’, il docu-film realizzato dall’associazione Bredenkeik che uscirà nei cinema di tutta Italia nella prima metà del 2026.

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“Quando i due autori (Alberto Battocchi e Luca Dal Canto, ndr ) mi hanno presentato il progetto, sono rimasto stupito: di solito, vengono dedicati ai grandi campioni. Mi sono preso pochissimo tempo per rifletterci, ma da subito mi è sembrata una cosa bella.

Hanno partecipato tante persone legate al mio percorso e che hanno inciso sulla mia carriera, oltre alla mia famiglia. Anche per questo è stata un’esperienza fantastica. Abbiamo girato in tutte le città in cui ho giocato, ricreando alcune scene: è stato molto intenso e anche un po’ nostalgico.

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Per esempio, siamo andati al campo di allenamento della Virescit Bergamo (dove Protti disputò la stagione 1988-89, ndr ): oggi non c’è quasi più nulla, solo edifici. Tornarci dopo quarant’anni mi ha fatto uno strano effetto. Ti accorgi che il tempo passa...”.

AFFETTO. Coi suoi gol ha reso felici tanti tifosi. “Non è una cosa da poco, anzi io la considero una fortuna, perché ci sono riuscito facendo ciò che mi piaceva di più”. Il pubblico, a sua volta, le è sempre rimasto vicino in questo periodo così complesso.

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Sì, ed è qualcosa che mi commuove quando ci penso. Mi dà forza ed energia. Le tifoserie delle squadre dove ho giocato sono state meravigliose, ma sono rimasto sorpreso anche dai messaggi arrivati da città dove non ho mai militato, o addirittura da quelle rivali: Pisa, Roma, Spezia, Lecce, Reggio Calabria.

Questo affetto mi conferma che la maniera in cui ho vissuto il calcio era quella giusta. Le persone lo hanno capito e me lo stanno restituendo. Io le ringrazio: se ho potuto spingermi oltre i miei limiti, è stato grazie al loro supporto”.

CURE. Ad agosto, prima di Livorno-Ternana, ha ricevuto l’abbraccio del Picchi: che sensazioni ha provato? “È stata una serata speciale, ci tenevo a esserci, anche se ero sotto chemioterapia. I giorni successivi l’ho pagato: ero in preda alla stanchezza e alla sonnolenza, dormivo sempre.

Ma ne è valsa la pena”. Cure? “Mi sono già sottoposto a un discreto numero di cicli di chemio e dovrò continuare ancora per parecchio tempo. Essendo una situazione avanzata, le problematiche sono parecchie. Dalle Tac di controllo arrivano un po’ la carota e un po’ il bastone: alcune cose migliorano, altre no.

È passato poco più di un mese dal mio compleanno, non ci sono stati grandi cambiamenti: il risultato della partita è ancora sul 2-4. Sto tentando di rimontare lo svantaggio, ora non con la corsa ma con testa, determinazione e volontà.

È una sfida che provo a portare avanti il più possibile, nella speranza di riuscire a vincerla definitivamente. Nel frattempo, cerco di godermi più giornate possibili, confortato dalla presenza delle persone che mi vogliono bene, soprattutto la mia famiglia”.


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