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CorFio - De Gea da fuoriclasse: lo spagnolo è un muro per un'ora. Ma non basta contro la furia Inter

Lo spagnolo si esalta con cinque parate, ma non può niente su Calhanoglu e Sucic. Il portiere è un lusso per questa Fiorentina

David De Gea, quando la straordinarietà diventa normalità. Uno, due, tre, quattro, cinque interventi, fino a perdere il conto. Una prestazione singola di indubbio valore, inserita però in un contesto che — dopo oltre un’ora di gioco di estrema sofferenza — si è lentamente sgretolato, vedendo il castello difensivo di Pioli man mano venire giù di fronte alle continue ed insistenti azioni dell’Inter.

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Così scrive il Corriere Fiorentino.

MURO FINCHE' HA POTUTO. Un signor portiere, David De Gea, ma certo non un supereroe. Impossibile, da soli, tenere in piedi un edificio pericolante colpito alle fondamenta. L’ex Manchester United anche a San Siro ha indossato i panni dell’attore protagonista ed è capitolato solo al 66’, con un tiro da fuori area (e imparabile) di Calhanoglu, prima che l’Inter dilagasse nel finale con Sucic e poi con la doppietta del centrocampista turco dal dischetto.
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Per due terzi di partita era stato un muro per tutti i tentativi nerazzurri: Dimarco e Bastoni nella prima frazione, Bisseck e Dumfries nei pressi dell’ora di gioco. Il portiere viola si era destreggiato sempre brillantemente, con i guanti e con i piedi, con i riflessi e con la posizione, con interventi plastici in allungo o con parate in stile hockey.

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UN LUSSO. Un lusso, avere De Gea tra i pali, che la Fiorentina mostra con orgoglio, ma che fin troppo spesso cela al suo interno anche le criticità accumulate dai viola in fase di possesso e proposta. La squadra viola continua a lasciare troppa libertà alle avversarie, ed è da inizio stagione una delle realtà che più concede tiri in porta ai propri rivali.

Contro l'Inter cinque parate dello spagnolo, di fronte agli oltre 20 tiri totali dei nerazzurri (l’85% dei quali nei 16 metri gigliati).


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