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Comuzzo a Napoli, da avversario: il pressing di gennaio e quella miglior forma da ritrovare

Rimasto a Firenze nonostante le cifre importanti sul tavolo, se ne riparlerà in estate. Domani al Maradona... da avversario

Pietro Comuzzo e il Napoli. Se n'è parlato tanto, tantissimo, sul finire del mercato di gennaio. Richiesta specifica di Antonio Conte, volontà importante da parte di De Laurentiis di fare un investimento per il presente e per il futuro.

Del resto, Pietro Comuzzo era uno dei pilastri, nonostante la giovane età, di una Fiorentina che stazionava ancora in zona Champions. Classe 2005, mentalità da veterano, quasi impeccabile in marcatura. RESISTENZA VIOLA. Il 'soldato' è poi rimasto a Firenze.

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Il Napoli si era spinto fino ai 35 milioni compresi bonus, Commisso non si è mosso dalla richiesta di almeno 40. Sospiro di sollievo per Palladino e per i tifosi viola che non volevano veder partire un altro giovane fatto in casa di ottime speranze. Se ne riparlerà forse in estate, con gli estimatori del 20enne viola destinati a crescere.

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Anche se nel frattempo Comuzzo ha perso un po' di quelle certezze che aveva trasmesso a tutta Italia fino a qualche settimana fa. FLESSIONE. Non distrazioni di mercato, perché Pietro è rimasto sempre concentratissimo su Firenze e sulla Fiorentina.

Non ha mai spinto per partire, come fatto da altri. Attaccamento vero, insomma, per niente banale per un giovanissimo che sarebbe andato a guadagnare di più in una piazza che si gioca lo scudetto e l'anno prossimo farà la Champions.

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Semmai una flessione più che normale, per un giovane al primo anno a certi livelli e nel contesto di una squadra che ha via via perso punti di riferimento ed equilibri. Normale insomma che siano emersi anche errori individuali, così come per altri singoli.

RIECCO NAPOLI. Domani sarà la sua seconda trasferta al Maradona. La prima fu speciale: pochi minuti, entrato all'89', nella grande vittoria dello scorso anno della Fiorentina di Italiano per 3-1. Era il suo esordio in Serie A, segnarono Brekalo, Bonaventura e Gonzalez.

Tre che non sono più a queste latitudini. All'andata, contro gli azzurri, una gran prova in marcatura su Lukaku fu macchiata dall'errore che portò al tris definitivo di McTominay. Da lì, dopo aver annullato i vari Vlahovic, Dovbyk, Morata e Abraham, è probabilmente iniziato il periodo di flessione, fino alle incertezze di giovedì ad Atene.

Domani ritroverà Lukaku, avversario di livello ma anche con cui esaltarsi. Tornerà con ogni probabilità sul centro-destra (è favorito su Pongracic, che nelle ultime settimane gli ha più volte 'soffiato' il posto), lasciando spazio al centro della difesa a tre a Pablo Marì.

Un pomeriggio per provare a tornare grande.


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