Commisso lascia più dubbi che certezze: da Italiano al futuro sportivo. Dove va la Fiorentina?
Le parole del presidente hanno lasciato più dubbi che certezze: da Italiano al mercato nulla è certo
Se è particolarmente chiaro quanto Commisso ha speso in questi anni e quanto la Fiorentina sia poca cosa (a livello economico) rispetto a tante altre del campionato italiano non è invece affatto chiaro cosa c’è nel futuro viola.
Il presidente della Fiorentina senza mezzi termini ha fatto capire che la società non è in condizione competere con le prime della classe e forse neanche con le seconde. Ma ancora una volta si è capito nel dettaglio l’aspetto economico mentre di quale possa essere l’aspetto sportivo a medio lungo termine della Fiorentina restano molti dubbi.
A partire da Italiano: “Sono molto contento del suo lavoro. Per come sono abituato non mi piace cambiare i dipendenti. Spero che rimanga”. Neanche il presidente sa dunque se la prossima stagione sulla panchina della Fiorentina ci sarà Italiano o meno.
Perché questa incertezza? La società non è contenta di Italiano o Italiano non è contento della società? Anche sugli obiettivi futuri non si può trovare chiarezza tra le parole di Commisso. “Vogliamo sempre cercare di migliorarci per quanto ci sarà possibile con i ricavi”.
Anche qui una speranza più che un piano concreto. La domanda è come si possono aumentare i ricavi? Certo lo stadio sarebbe potuto essere un’arma in più ma in Italia le squadre che hanno uno stadio di proprietà sono Juventus (concessione di 99 anni), e unica squadra con lo stadio ad essere arrivata davanti alla Fiorentina.
E poi ci sono nell’ordine: Atalanta, Sassuolo e Udinese che però sono arrivate dietro ai viola.
Dunque lo stadio non è garanzia di risultati migliori. Rinforzare la squadra può aiutare
Occorre quindi guardare anche altrove, come ad esempio, visto che si tratta di sport, rinforzare la rosa a disposizione del tecnico di turno. Cosa che, giocatori alla mano, non è riuscita benissimo in questi primi anni di gestione Commisso.
Detto che Italiano, vero fuoriclasse della Fiorentina, è stato capace di valorizzare quasi tutta la rosa è altrettanto vero che oggi giocatori che possano rappresentare una sicura e succosa plusvalenza nella Fiorentina ce ne sono davvero pochi.
E portati da Commisso ancora meno. Una squadra più forte lotta per obiettivi più ambiziosi. Attira l’attenzione di più persone (tifosi occasionali, appassionati di calcio in generale). Porta più persone allo stadio. Una squadra più forte può guadagnare posti in campionato (aumentare gli introiti dai diritti tv).
Addirittura una squadra più forte potrebbe anche conquistare un posto in una competizione europea ricca. E portare ad aumentare i ricavi. Certo all’inizio di tutto c’è un rischio, spendere tanto per provare ad entrare nel circuito delle grandi. Come detto è un rischio.
Ma è un rischio minore se ci si affida alle persone giuste. Il Milan avrà fatto meno soldi di Commisso con le cessioni ma avendo vinto lo scudetto ed essendo ai gironi di Champions League sicuramente potrà contare su introiti inimmaginabili per la Fiorentina.
Anche dopo aver venduto Vlahovic.
E’ sempre una questione di obiettivi e priorità
Per questo è fondamentale capire quale sia il percorso di Commisso. Se l’obiettivo economico è primario (scelta legittima) allora è inutile accapigliarsi se la Fiorentina non va in Europa. Se invece l’obiettivo sportivo è quello più importante è giusto aspettarsi anche investimenti e spese di primo piano.
Quindi archiviamo queste dichiarazioni di Commisso con la consapevolezza che non ci aspetta un mercato con grandi colpi di scena. Ma con “cose intelligenti” come aveva detto Pradè dopo la Juve. E a questo punto proprio la conferenza del direttore sportivo senza portafoglio diventa campale per cercare di capire quale sia il percorso di crescita sportiva della Fiorentina.
Torreira-Commisso rapporto sfilacciato. Solo Pradè può ricucirlo
Prima la Fiorentina ha chiesto uno sconto all'Arsenal sui 15 milioni di riscatto. Poi ha chiesto uno sconto sull'ingaggio di Torreira (concordato un anno fa). E infine ha puntato il dito contro le commissioni chieste dall'agente.
Chiara dunque l'intenzione della Fiorentina di non spendere tutti i soldi preventivati per il centrocampista. Ma conviene ai viola tirarsi dietro da questo affare economico e sportivo? Un giocatore come Torreira non costa 15 milioni e non si trova facilmente.
Se la Fiorentina non riscatterà l'uruguaiano per i costi eccessivi è impossibile immaginarsi che possa arrivare un sostituto più forte. A conti fatti l'acquisto di Torreira sarebbe un grande affare per i viola. Anche perché si tratta di un calciatore giovane che già oggi vale più di 15 milioni.
Quindi con una stagione in più, magari con la vetrina europea, potrebbe anche valere di più. E dunque in caso di cessione valere anche un'interessante plusvalenza. L'agente del giocatore però ha poi detto che il problema è esclusivamente contrattuale.
In sostanza il giocatore guadagnerebbe troppo secondo la Fiorentina. Anche in questo caso tra tante perplessità un'unica certezza: c'è un problema Commisso (Barone)-Torreira. Ad oggi l'unica speranza di poter riaprire la questione Torreira è Daniele Pradè.
Il direttore sportivo della Fiorentina, in ottimi rapporti con l'agente del giocatore, sta mettendo in campo tutta la diplomazia di cui dispone per cercare di riaprire il dialogo. Non facile ma se c'è una figura che può provarci con successo è proprio lui.



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