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Chi segna e chi no: senza Vlahovic Immobile trascina la Lazio. Viola, dubbi e nervosismo

L'analisi del Corriere Fiorentino: utopia pensare che l'assenza di Dusan non si facesse sentire. Una sconfitta che fa male

Orfana del suo ex bomber, la Fiorentina perde al Franchi 3-0 contro la Lazio: non accadeva in casa da ottobre (con il Napoli), ma il ko di ieri fa ancora più male.
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Per la classifica e perché rischia di riempire di dubbi e nervosismo (vedi rosso a Torreira) una squadra che invece volava ali dell’entusiasmo, dell’autostima, con la convinzione di avere, là davanti, il giocatore forse più forte del campionato.

Ovvio, non può bastare una partita per arrivare a sentenza ma certo, l’indizio, pesa. Così scrive il Corriere Fiorentino. TRIS. Alla prima del dopo Dusan Italiano ha deciso di presentare fin da subito (complici anche le non perfette condizioni di Piatek) il suo erede naturale.

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E così, al centro dell’attacco, ecco Cabral. Con lui due sorprese: Callejon e non Ikoné, e Nastasic al posto di Igor o Quarta. Di Cabral e Bonaventura le migliori occasioni viola nel primo tempo, poi la Lazio ha sfruttato gli spazi nella ripresa: male, la difesa, sullo 0-1 di Milinkovic, tutti fermi sperando (invano) nel fuorigioco.

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La reazione poi (rigore su Castrovilli prima dato e poi negato dal VAR a parte) è stata poca cosa, e il «gol e mezzo» di Immobile sono stati i due, violentissimi, ganci del k.o. Già. Immobile. Lui, il cannoniere del campionato, c’era.

Qualcun altro no, e pensare che la sua assenza non si facesse sentire era un esercizio di pura utopia.


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