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In cerca di risposte. Prime critiche alla filosofia tattica di Italiano da buttarsi (in fretta) alle spalle

Italiano cerca risposte. Più di qualche critica è piovuta sul tecnico dopo il ko con la Lazio. Contro l'Atalanta la Fiorentina deve reagire, e confermare di essere sulla strada giusta

Per la Fiorentina non può esistere miglior medicina del fare risultato contro l’Atalanta per buttarsi alle spalle la serataccia con la Lazio, per superare gli strascichi del mercato invernale, per regalarsi unasemifinale di Coppa Italia, per i singoli ed anche per Vincenzo Italiano.

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REAGIRE. In palio non c’è solamente tener viva la speranza di tornare ad alzare un trofeo dopo oltre 20 anni di astinenza, così come il mantenersi aperta una via per l’Europa che passi attraverso la vittoria della Coppa Italia, ma anche la necessità di reagire.

Non tanto ad un ko, che contro la Lazio ci può anche stare, ma a come tale passo falso sia arrivato. Fin qui la Fiorentina non ha mai mancato di fornire grandi prestazioni dopo grandi batoste. Stavolta, tuttavia, c’è di più. CERTEZZE.

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Non sembrano esserci grandi dubbi sul fatto che la Fiorentina abbia smarrito più di qualche certezza col mercato invernale. Senza tornare nel merito delle operazioni o sulla necessità di farle, la formazione di Italiano ha dovuto improvvisamente modificarsi, ripensarsi e ricrearsi.

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Il tutto con due gare determinanti come quelle con la Lazio, scontro diretto per l’Europa, e con l’Atalanta, gara secca di Coppa Italia, a stretto giro di posta. TRITACARNE. Nel mirino della critica, forse per la prima vera volta in stagione, ci è finito anche lo stesso Italiano.

Non tanto per aver scelto di dar fiducia a Callejon piuttosto che a Ikoné davanti, o a Nastasic piuttosto che a Quarta o Igor dietro, quanto per un credo tattico che ha esposto la Fiorentina ad un ko senza troppi appelli. La difesa altissima, con metri e metri di distanza tra i difensori, l’atteggiamento arrembante che portava spesso diversi uomini viola a pressare altissima la formazione di Sarri lasciandodietro delle vere e proprie praterie, sono solo alcuni degli elementi non andati molto giù.

Così come non sembra piacere molto il fatto che per inserire i nuovi ci voglia del tempo, quando altrove chi è stato acquistato è subito stato schierato dal 1’ (Sergio Olivera, Vlahovic, Zakaria). FILOSOFIA. Quella filosofia che ha portato la Fiorentina di Italiano a rimediare 36 punti in 23 gare, strappando applausi e riconoscimenti vari come la palma di squadra rivelazione del campionato, per la prima volta è finita in discussione.

Anche per questo la gara di Bergamo sarà un banco di prova importante per lo stesso Italiano, determinato a dimostrare che il lavoro fatto fin qui non è da buttare, anzi, che il passaggio a vuoto contro la Lazio è stato solamente un incidente di percorso e che è proprio merito di quella filosofia e di quella identità, per qualcuno finite nel mirino della critica, che la Fiorentina ha ottenuto quanto di buono fatto fin qui.

Anche per questo motivo vincere a Bergamo potrebbe valere di più. La Fiorentina e Italiano cercano risposte.


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