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C'eravamo tanto amati... Le battaglie condivise, la rottura con lo spalma-debiti e l'ultima 'frecciata': Commisso sfida Lotito

Sfida a distanza tra i due presidenti, un tempo vicinissimi nelle posizioni ma ora distanti dopo la bagarre per il 'salva-calcio' fortemente voluto dal patron biancoceleste

C'era un tempo in cui Rocco Commisso e Claudio Lotito condividevano le stesse battaglie. Dal fronte per il no ai fondi stranieri all'elezione di Lorenzo Casini come Presidente della Lega Calcio. Ma anche una visione molto simile per quanto riguarda i rapporti con i procuratori e la Superlega.

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Poi la rottura, recente, per la manovra 'salva-calcio' del Governo, fortemente spinta dallo stesso Lotito, senatore di Forza Italia. Un modo di cambiare le regole in corsa che non è affatto piaciuta a Commisso. Per questo, anche fuori dal campo, Lazio-Fiorentina sarà un incrocio particolare.

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E chissà che proprio Lotito e Commisso non possano avere modo di riparlare di più temi sulle tribune dell'Olimpico domenica pomeriggio. IN PRINCIPIO. Diversi i punti di contatto tra Commisso e Lotito. "In passato c'è stata una connivenza tra club, procuratori e calciatori.

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I calciatori sono sono strumentalizzati. Se un giocatore viene da un estrazione povera, il procuratore diventa colui che lo ha fatto esistere a livello calcistico e quindi il giocatore stesso abdica totalmente alle volontà del suo agente", disse Lotito anni fa, quando propose la "deregulation dei procuratori, per cui non ci sarà più un albo".

Anche Commisso ha posto più volte l'accento sulle forzature dei procuratori, soprattutto per le commissioni (ricordate il suo decalogo di proposte?). E poi le posizioni condivise in Lega. Prima per il fronte del no all'ingresso di fondi di investimento, poi sull'elezione di Lorenzo Casini alla presidenza, fortemente spinta proprio dai due club, quello viola e quello biancoceleste.

Stessa cosa per la questione Superlega: sia Commisso che Lotito si dissero contrari. ROTTURA. A novembre, poi, alcune crepe nei rapporti. Durante un'assemblea di Lega, arrivò una sfuriata di De Laurentiis in riferimento ad alcune manovre di Lotito.

Il presidente del Napoli lasciò la riunione, seguito proprio da Joe Barone. In ballo c'erano gli adempimenti fiscali che i club erano chiamati a pagare dopo la sospensione per Covid. Era il preludio alla rottura, vera e propria, con la manovra spalma-debiti voluta fortemente dal senatore Lotito.

Un cambio di regole in corsa che non è proprio andata giù a Commisso: in pratica le società hanno potuto spalmare in 60 'comode rate' le tasse sospese per il Covid, con una mora del 3%. La Fiorentina è stata tra i pochi club a pagare in anticipo, altri invece hanno dilazionato potendo così investire dei soldi sul mercato o per la gestione delle società.

"Chi si è opposto al provvedimento dovrebbe ammettere che ha tentato di affossare lo sport per difendere gli interessi di pochi e non l’interesse di tutti",disse Lotito. E la Fiorentina era tra le principali oppositrici alla manovra.

Poi l'ultima frecciata del patron biancoceleste, piuttosto diretta, in merito alle indagini sulle plusvalenze fittizie della Juve:"Tutti quando vincono salgono sul carro, poi scappano dalle persone da cui tutti si sono abbeverati quando c’è qualche problema.

Per esempio c’è chi ha incassato 160 milioni di euro per due giocatori. Oggi tutti parlano male della Juve, ma ha contribuito al sostentamento del calcio italiano“. Chiaro, ovviamente, il riferimento a Chiesa e Vlahovic e alla Fiorentina.

ASSE CON INFANTINO. E pensare che pochi mesi fa Lotito e Joe Barone avevano messo su una sorta di 'asse' insieme ad Infantino. Infrastrutture e commissioni dei procuratori al centro di tutto con il numero uno della Fifa. Ad aprile scorso proprio Infantino e Lotito fecero visita al Viola Park, mentre a giugno fu Barone ad andare a Formello insieme a Infantino.

Confronti intensi e foto insieme: un idillio. Proprio Joe Barone, tra l'altro, aveva avuto rapporti con Lotito in passato anche per il figlio, Giuseppe, che fu tesserato con la Salernitana nonostante l'inattività (e un lungo infortunio).

Mentre Commisso e Lotito ebbero modo di confrontarsi da vicino al Tardini prima della finale di Coppa Italia Primavera del 2021 (vinta dai viola). TROFEI. Che possa esserci anche un colloquio ravvicinato anche domenica all'Olimpico?

Chissà. Intanto Commisso, proprio con la Primavera, ha vissuto da vicino il quinto trofeo giovanile della sua gestione in viola. Mentre Lotito, dal 2009, ha collezionato sei trofei ma con la prima squadra: tre Coppe Italia e tre Supercoppe.

Qualificandosi con regolarità tra Coppa Uefa/Europa League e Champions. Quello che vorrebbero anche Commisso e Barone (anche per alzare l'asticella a livello economico), ma che dopo l'exploit dello scorso anno ora sembra tremendamente difficile.


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