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Cartelli e cori, il Franchi ignora l'ex idolo

Il cucchiaio, le scuse e il gol per 'farsi perdonare': tre settimane dopo Firenze vuole ripartire senza Vlahovic

Le ultime immagini erano state agrodolci: un rigore sbagliato, il primo in assoluto, le scuse al rientro dagli spogliatoi a tutto il pubblico per il cucchiaio fatto e fallito e alla fine un gran gol condito da tanti applausi.

Tre settimane dopo, che sembrano un secolo, il Franchi si ritrova per la prima volta senza Dusan Vlahovic e il meccanismo di damnatio memoriae dell’ex attaccante appare completato. Almeno nei gesti, nelle parole dei tifosi. Così scrive La Repubblica.

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STRISCIONE, CORI E LO SPEAKER. Nel riscaldamento i boati dei tifosi al momento dei tiri in porta di Cabral con tanto di mini bandiera brasiliana esposta in curva Fiesole e uno striscione con scritto “Who needs Vlahovic”. Un modo per dire adesso puntiamo su di te, senza se e senza ma.

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Tra un “chi non salta bianconero è” decisamente più partecipato del solito e l’annuncio dello speaker con un chiaro riferimento al mondo Juventus («qualcuno dice fino alla fine ma qui la fine non ci sarà mai») al momento della lettura della formazione, le attese hanno lasciato spazio al campo.

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Una spizzata, un tunnel nei primi due palloni toccati e un colpo di testa deviato da Strakosha che stava per far venir giù lo stadio. Un modo per dimenticare Vlahovic e guardare avanti.


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