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Cambiare sempre... per non cambiare identità. Italiano, 33esima formazione diversa

Il tecnico viola modificherà l'undici di partenza anche contro il Bologna domenica al Franchi. Ha dato una chance a tutti

Ha trasformato la Fiorentina nel suo “cubo di Rubik” e, fin qui, nonostante gli avvicendamenti, a non essere mai stata intaccata è stata l’identità di gioco. Dall’inizio della stagione ad oggi Italiano ha cambiato sempre volto alla sua squadra: quella di domenica col Bologna potrebbe diventare la trentatreesima formazione diversa in altrettante partite giocate, un record non da poco, da cui nessun ruolo è escluso.

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La certezza è che non esistono titolarissimi, scrive La Nazione. TITOLARISSIMI. Semmai ci sono i quasi “inamovibili”, quelli come Milenkovic, che in 27 partite di campionato è mancato due volte per scontare un turno di squalifica, e due per scelta tecnica, venendo scelto dall’inizio le restanti 23 volte, o come Bonaventura, out solo quando fermato dal giudice sportivo e subentrato soltanto in due occasioni.

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Tra i più impiegati salta all'occhio pure Torreira, pilastro del centrocampo, mentre nelle ultime settimane a sovvertire le gerarchie, dietro, ci ha pensato Igor, capace di… scalzare Martinez Quarta. GIOVANI. Nessuno è rimasto indietro, hanno giocato tutti, da Rosati a Kokorin.

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Nel gioco di rotazioni, sono entrati anche i baby aggregati dalla Primavera, con il debutto di Filippo Distefano e Alessandro Bianco.


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