Cabral in viola, un anno in cerca di gol: ora ritrova nuovamente la Lazio
Il brasiliano è sbarcato a Firenze un anno fa. Un anno di difficoltà e pochi gol. Ora ritrova la Lazio e spera di essere più fortunato
Provaci ancora, Arthur Cabral. E chissà. Magari, stavolta, il brasiliano sarà più fortunato. Un anno dopo, c’è ancora la Lazio nel destino di questo centravanti arrivato con un carico enorme sulle spalle subito dopo la cessione dell’allora capocannoniere della serie A e che, da quel macigno, non si è mai liberato.
Scrive il Corriere Fiorentino. Domenica saranno passati 358 giorni dal suo esordio nel campionato italiano. E anche in quel caso l’avversario era la Lazio. Acquistato pochi giorni prima dal Basilea, fu preso e catapultato in campo dal primo minuto accolto dalla curiosità e da un (forse eccessivo) alone di entusiasmo.
Dovuto in parte ai numeri che si portava dietro (era comunque leader della classifica marcatori della Conference League). E, forse soprattutto, alla voglia di dimenticarsi il prima possibile del serbo ceduto alla Juve.
La serata però, non fu particolarmente fortunata. Un paio di occasioni mancate, tanta lotta, e un pesantissimo 0-3 per la banda di Sarri
Adesso, ci risiamo. Cabral infatti ieri si è allenato in gruppo. E tutto lascia pensare che domani sera possa rientrare tra i convocati. Anche se andrà sicuramente in panchina. E potrebbe entrare solo a gara iniziata visto che non gioca da quasi un mese e ha disputato solo tre allenamenti.
E per fortuna che lo stop per l’infortunio che l’ha messo ko dopo il primo tempo della gara del 7 gennaio con il Sassuolo si è rivelato meno lungo del previsto. Di certo questo problema è arrivato nel peggior momento possibile.
Proprio quando il centravanti brasiliano aveva superato Jovic nelle gerarchie di Italiano. Anche grazie ad una rete (contro il Monza, alla prima del 2023) che in molti speravano potesse essere quella della svolta. Titolare o no, da ora in avanti l’ex Basilea dovrà necessariamente dare delle risposte finalmente convincenti.
Visto che, a meno di sorprese, dal mercato non arriverà un’altra prima punta. Una scelta che nasce dalla difficoltà del club a trovare il nome giusto con così pochi giorni a disposizione. Conseguenza diretta della difesa (strenua, per qualcuno ostinata) che la società ha fatto proprio nei confronti di Arthur.
Davanti alle proposte arrivate già prima di Natale infatti, in particolare da Cremonese e Sampdoria, la Fiorentina non ha mai preso in considerazione l’idea di cederlo. Perché, dal punto di vista della dirigenza, sarebbe stata l’ammissione di un fallimento.
Tocca a lui quindi meritarsi tanta fiducia, dimostrando (al contrario di quanto fatto fino ad oggi) di valere i 15 milioni spesi per portarlo a Firenze
I numeri, da questo punto di vista sono impietosi, e tremendamente costanti. 14 presenze in campionato lo scorso anno, e 2 gol. Altre 14 partite in questo, e 3 reti. Totale: 28 gare, 1372’ e 5 centri. Uno ogni 274,4’. A questi si aggiungono i 2 gol segnati quest’anno in Europa.
Ma che non cambiano la sostanza. Serve (molto) di più. Anche perché Italiano ha già dimostrato di poter lasciar fuori sia lui che Jovic. E' successo per esempio nella partita al Franchi col Verona nonostante fossero entrambi a disposizione.
E di certo in questi giorni lo stesso mister sta studiando tutte le «cure» possibili per il mal di gol che da inizio stagione tormenta la sua Fiorentina. Ha provato Kouame (e magari lo riproporrà anche domani), e non ha escluso l’ipotesi Nico Gonzalez finto centravanti.
A Cabral (e a Jovic) il compito di riprendersi il posto.
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