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Cabral e Jovic, erano Hulk e Falcao. Oggi sono evanescenti. Alla Fiorentina servono gol

Basterebbe se ne sbloccasse uno, uno dei due, perché quelli visti nella prima parte di stagione non possono aiutare la Fiorentina

Uno (Cabral) è un gigante che viene dal Brasile. 90 chili di stazza distribuiti su 186 centimetri di imponenza con un corredo di gol alle spalle non indifferente (65 in 106 partite del campionato svizzero). Roba che al tempo lo autorizzò a paragonarsi a Hulk, il calciatore.

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L’altro (Jovic) è un brevilineo furente che arriva dal Brasile europeo, ovvero dalla Serbia. Con i suoi gol fece innamorare il Real Madrid che per averlo lo pagò come una finanziaria di Giuliano Amato. E anche lui aveva un soprannome che profumava d’area, ovvero «Serbian Falcao».

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Con riferimento al formidabile Radamel. Scrive La Nazione.

Il guaio è che a Firenze sia di Hulk che di Falcao non si sia visto quasi niente

Solo qualche traccia sporadica che ci ha restituito l’idea di due attaccanti sostanzialmente evanescenti. Quasi smarriti nel giardinetto di calcio viola. Con il dubbio di chi sia l’uomo cui affidare con continuità la maglia numero 9.

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Arthur Mendoca Cabral e Luka Jovic sono stati fin qui un’attesa di bello non giunta a destinazione. Due treni che si pensava carichi di doni finiti su un binario morto. Così oggi nel 2023 che va iniziare, sono proprio loro gli osservati più speciali.

I due personaggi in cerca di un autore che ne corregga il destino. Perché il centravanti nel calcio non è un ruolo accessorio.

Il centravanti è la miccia che innesca la vittoria, è il terminale produttivo di una fabbrica di calcio chiamata squadra

E la loro produzione striminzita di gol oggi segna l’economia sportiva della squadra. Per questo qualcuno dice che la Fiorentina stia cercando un nuovo centravanti al posto di uno dei due destinato ad andarsene. Ma il mercato di gennaio è il mercato delle poche occasioni a prezzo altissimo.

Dei miraggi che restano tali. Per questo, c’è comunque bisogno di loro a partire già da oggi col Monza, partita apripista di un campionato che riparte con mille incognite. C’è bisogno di una scintilla che ne riaccenda il fuoco.


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