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Baiano: "Anche Cabral soffre lontano dalla porta. Ma se entra e segna, non esce più"

L'ex attaccante della Fiorentina ha parlato questa mattina a La Nazione di Arthur Cabral, che fatica ad imporsi nell'undici titolare di Italiano

Francesco Baiano, da ex bomber, che idea si è fatto di Cabral? «E’ un attaccante da area di rigore. E’ un centravanti che deve stare lì, in mezzo, vicino al portiere e che quando è chiamato a giocare fuori dall’area fa fatica.

Soffre». Già. E per il momento rimane a guardare: perché? «Io un’idea ce l’ho». Ovvero? «La Fiorentina a gennaio ha preso due punte molto simili. Tatticamente anche Piatek è un centravanti d’area, uno che, come Cabral, è poco utile al gioco di squadra, che non fa sponde o che fa salire la squadra.

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La differenza è che Piatek sta meglio del brasiliano e quindi gioca lui. Inevitabile». Ok, ma è su Cabral che la società ha puntato anche in prospettiva e adesso che fa? Non sfrutta il maxi-investimento? «Il brasiliano ha un fisico importante e avrebbe bisogno di giocare il più possibile.

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Uno con la sua stazza non può fare bene se gli lasci solo 10 minuti a gara». E’ un messaggio a Italiano? «No, perché l’allenatore sta facendo quello che farebbe chiunque sia su una panchina e ha bisogno di portare a casa punti.

Traduzione: Piatek segna e togliere uno che fa gol è contronatura». Quindi come risolviamo il dilemma Cabral? «Come succede in ogni squadra dove ci sono due buoni attaccanti. E’ scontato che la casacca definitiva non ce l’ha nessuno.

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E aggiungo: la volta che Cabral entra segna un gol e magari ne fa un altro la settimana successiva, vedrete che Italiano non ci penserà un secondo a puntare su di lui e preferirlo a Piatek».


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