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Aspettando Amrabat: l'effetto Mondiale e il lento rientro

Le infiltrazioni, il Mondiale da protagonista e un recupero fisico necessario: il centrocampista non è ancora in condizione. Niente rischi

"In tribuna la gente mi urlava di mettere Amrabat, ma se non gioca è perché sta male. Cercheremo di mettere tutti in condizione". Così Italiano dopo il Sassuolo ha risposto a chi gli chiedeva del perché il centrocampista marocchino fosse rimasto nuovamente in panchina. Amrabat col Marocco ha stupito tutti.

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Per fisicità, dinamismo, capacità di agire in una zona del campo nevralgica e strategica. In un ruolo che, a detta proprio di Italiano, a inizio stagione non piaceva particolarmente al marocchino. Ma proprio in quella posizione adesso è diventato uno dei migliori non solo nel campionato italiano.

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Tanto che i top club europei da tempo hanno messo gli occhi su di lui, scrive La Repubblica.

NIENTE RISCHI. E' tornato ad allenarsi il 1° gennaio a Firenze, ma sta pagando proprio il Mondiale. "È arrivato stravolto a causa delle infiltrazioni - ha spiegato Italiano - ha fatto quattro allenamenti e non è al massimo".

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È stato lo stesso Amrabat a dire al tecnico di non avere, al momento, i 90’ nelle gambe. E l’obiettivo è quello di recuperarlo al top della condizione per non rischiare infortuni in un momento così importante della stagione. Il centrocampista smania per tornare, è tornato con ancora maggiori convinzioni dal Qatar, certo di potersi prendere anche qualche responsabilità in più.


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