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Antognoni: "Non mi sento pensionato. Tornare in Fiorentina? Mie porte sono aperte"

L'Unico 10 intervistato da Tuttosport a pochi giorni dal suo settantesimo compleanno. E si parla anche di Fiorentina

Giancarlo Antognoni ha parlato a Tuttosport rilasciando una lunga intervista tra passato, presente e futuro a pochi giorni dal suo settantesimo compleanno. Buongiorno Giancarlo, il 1° aprile compirà 70 anni. Come si sente? «Bene, anche perché me ne sento almeno dieci di meno (sorride, ndc)».

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Ha già deciso come festeggerà? «Lunedì insieme alla famiglia, mentre il giorno dopo i vecchi ultrà e anche qualcuno più giovane hanno organizzato una cena al circolo della Rondinella, saremo almeno 120. Poi a metà settimana sarò in Palazzo Vecchio invitato dal sindaco, una cerimonia comunque ben più intima rispetto ai grandi festeggiamenti che mi fecero per i 60 anni».

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Forse Antognoni non va più di moda? «Spero di no (risata, ndr). E comunque in nessun'altra città mi avrebbero festeggiato come è stato e sarà a Firenze, per questo non ho rimpianti». Quando aveva 60 anni, nel 2014, era un dirigente federale.

Ora cosa fa? «Sono e resto un grande appassionato di calcio, continuo a seguirlo e a documentarmi in tv o di persona. Non mi sento affatto un pensionato! ». Che calcio sta vedendo? «Migliorato tecnicamente anche se il gioco sempre più veloce non sempre fa rima con qualità.

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Comunque prendiamo i difensori: ai miei tempi non avevano piedi gentili, ora sanno giocare e impostare». Il Milan affronterà sabato una Fiorentina segnata da un nuovo lutto, la scomparsa del dg Barone, dopo quello vissuto con il capitano Astori.

Lei fra l'altro nel 2018 era dirigente del club e Pioli l'allenatore dei viola. «Impossibile dimenticare quella tragedia, ero a Udine quando successe, fu devastante. La scomparsa di Barone l'ho vissuta da fuori. Ma come fu per Davide anche stavolta alla squadra e alla società è venuto a mancare un punto di riferimento.

Cosa fare? Se ripenso a 6 anni fa dico che un grande dolore ti porta a compattarti ancor di più, è il solo modo per cercare di ripartire come seppe fare pur nella sofferenza la Fiorentina di Pioli. Sono sicuro che Italiano e i tifosi ci riusciranno».

Quando nel 2021, sotto la gestione Commisso, chiuse con il club viola affermò di essersi sentito quanto mai deluso e declassato: da technical manager le dissero che sarebbe passato al settore giovanile e lei rifiutò. «Provai grande amarezza, ci rimasi male, poi però si va avanti».

Ritiene impossibile un suo ritorno in Fiorentina? «No. Tutto può succedere, le mie porte sono sempre aperte. Ho sempre vissuto la Fiorentina come un privilegio». Si aspetta un regalo speciale da Firenze? «A Firenze non chiedo nulla, qui mi fanno un regalo ogni giorno».


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