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Ancora un rosso a Roma: la vena polemica di Italiano. Errori e rammarico

La Fiorentina era partita bene, poteva portar via punti dall'Olimpico. Ma la follia di Dodo e altri errori l'hanno condannata alla sconfitta

La Fiorentina ha lasciato il tavolo verde – con tutte le fiches sopra – prima ancora di andare a vedere le carte. E la sensazione diffusa è che non fosse affatto un bluff quello preparato da Vincenzo Italiano. Tutt’altro: quella dell’Olimpico sembrava proprio la mano giusta per portare a casa il piatto, in una stagione magrissima sotto il profilo delle soddisfazioni contro le big.

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E invece, ecco la follia che non t’aspetti - che porta la firma di Dodo - e un minuto nel quale l’imponderabile si concretizza, il 24’. Il brasiliano, già ammonito, non ha resistito alla scivolata da PlayStation prendendo la gamba di Zalewski anziché il pallone.

Doppio giallo e poi rosso. I colori preferiti della Roma, scrive il Corriere dello Sport - Stadio. SVOLTA. Quella è stata la vera sliding door della partita. Il punto di svolta, quello che ha fatto cambiare il vento. «E che ha rovinato lo spettacolo» ha aggiunto senza mezzi termini Italiano.

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«Quella dell’arbitro è stata una decisione affrettata. E siamo dispiaciuti. Anche perché per la seconda volta in due anni veniamo qui a Roma e ci troviamo in dieci dopo venti minuti…». Il riferimento, con una vena polemica, è all’espulsione dell’anno scorso di Dragowski.

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La Viola ieri sera ha cominciato così: difesa altissima (spesso oltre la linea di centrocampo), gli uno contro uno accettati con consapevolezza e coraggio, squadra compatta in un fazzoletto di campo e pressing alto per disturbare la manovra compassata degli uomini di Mourinho.

Tutto quasi perfetto, anche se davanti Ikoné e Jovic (non a caso sostituiti all’intervallo) avrebbero potuto e dovuto fare molto di più. I CAMBI. Dopo l’espulsione del terzino, il pressing per ovvie ragioni è scomparso, la squadra s’è abbassata e ha preso gol sull’errore in uscita di Bonaventura.

Quando giochi basso non hai campo per recuperare i palloni persi e finisci azzannato al primo errore. Così è successo. Gli ingressi di Nico Gonzalez e Barak non hanno portato quella brillantezza che Italiano si aspettava e il 2-0 è soltanto figlio dell’isteria degli ultimi minuti, quando la Fiorentina ha rinunciato a quel poco di organizzazione che le era rimasto per tentare un assalto all’arma bianca.


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