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Ancora Fazzini: "Il palo col Polissya? Non sapete quante volte l'ho rivisto..."

Il centrocampsita gigliato: "Studio Scienze Motorie online. Vivo a 10 minuti dal Viola Park, così non becco il traffico"

Seconda parte dell'intervista a Jacopo Fazzini, centrocampista della Fiorentina, sulle pagine della Gazzetta dello Sport (CLICCA QUI PER LEGGERE LA PRIMA PARTE). Queste le sue dichiarazioni: Lo scorso anno ha chiuso con un gran finale a Empoli: quattro gol.

Ma non è bastato per evitare la B. «Ho avuto un infortunio muscolare alla coscia, fastidioso. E quando sono rientrato avevo voglia, mi sentivo bene, ho trovato continuità. Quella che ci è mancata da dicembre ad aprile, oltre ai troppi infortuni».

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Ci parli di lei. Che vita fa? «Sono un viareggino puro. La mia vita è lì, semplice: amici cari, PlayStation e a volte mi schiero. La mia ragazza. La famiglia, papà commercialista, mamma insegnante». Siete solo due fratelli? «No, c'è anche Carolina.

Che soffre da piccola di una malattia rara: la sindrome di Rett. Colpisce solo le donne. Rimani bambino. lo e Tommaso, per quel che possiamo, diamo una mano e siamo abituati a conviverci. Abbiamo pure creato una fondazione, "Ti amo", e a Viareggio c'è un medico esperto di questa malattia.

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Si lavora a una sperimentazione per la cura, ma è lunga. Di sicuro capisci che le cose importanti della vita sono altre». Lei riesce anche a conciliare gli studi. «Faccio Scienze Motorie, on line». Da Viareggio a Empoli a Firenze.

Un tour della Toscana. «Da ragazzino andavo a Empoli col treno. E' stata una tappa importante, è parte della mia vita. Sento ancora tanta gente nel club. Ora sono a Firenze, vivo a 10 minuti dal Viola Park. Così non becco il traffico».

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Finora il suo pezzo forte è stato lo slalom contro il Polissya e palo finale ... «Sa quante volte l'ho rivista? Un tacco di un difensore l'ha deviata, altrimenti entrava e sarebbe stato stupendo».


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