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Amrabat: "Mi piace il pressing alto che chiede Italiano. Tifosi viola straordinari"

Il centrocampista marocchino: "Saponara è come un fratello, mi ha aiutato molto"

Sofyan Amrabat, centrocampista della Fiorentina, ha parlato ai microfoni del canale ufficiale gigliato. Queste le sue dichiarazioni: "Il mio motto è mai mollare in campo. La Fiorentina quest'anno sta facendo molto bene, abbiamo una squadra forte e un ottimo allenatore.

Adesso è importante continuare così fino alla fine. Mister Italiano chiede sempre pressing alto, questo mi piace ma è anche difficile, perché per tutta la partita devi andare forte ed essere sempre concentrato. Però a me piace giocare così.

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Per gli avversari, poi, è molto difficile giocare contro una squadra che fa un pressing così aggressivo". DIFFERENZA TRA CALCIO OLANDESE E CALCIO ITALIANO. "Nel calcio olandese ci sono tanti giocatori giovani, è un campionato perfetto per fare esperienza quando sei giovane, per poi fare uno step successivo e andare in Inghilterra, Italia o Spagna.

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Quello italiano è uno dei campionati migliori del mondo. Seguivo sempre i giocatori olandesi che venivano a giocare qui in Italia, come Seedorf, Van Basten o Sneijder". RAPPORTO CON IL FRATELLO. "Giochiamo insieme in nazionale, lui è molto importante per me, è un po' il mio idolo.

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Guardiamo le partite l'uno dell'altro e ogni tanto mi dà qualche suggerimento, ma non diciamolo al mister". NAZIONALE. "Quando indosso la maglia del Marocco è sempre una sensazione molto speciale. Tra poco abbiamo lo spareggio col Congo per andare al Mondiale.

Dobbiamo vincere perché chi perde va a casa. Esperienza in Guinea? Eravamo in albergo e ho sentito degli spari da fuori. Per noi tutto è andato bene, perché siamo rimasti sempre in hotel. Nessuno vuol essere in questa situazione ma purtroppo succede".

RAPPORTO CON FIRENZE. "Firenze è una bellissima città, mi piace molto. Mi piace andare in centro, guardare il Duomo e bere il tè alla menta. I nostri tifosi sono straordinari, sono molto importanti per noi". SU SAPONARA. "Non vedo tutta questa somiglianza tra noi, sarà perché non abbiamo capelli e per la barba.

Lui per me è un fratello, mi ha aiutato molto con la lingua perché mi spiegava tutto in inglese e traduceva per me".


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