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Un rigore e poco altro, ma questa sconfitta non fa troppo male. La Fiorentina inizia a giocare troppo tardi

Stesso piano gara di giovedì, ma la partita è diversa. Palladino cambia solo dopo un'ora, la qualità c'è e si vede. Ma è troppo tardi

Se alla vigilia di questo doppioincontro ravvicinato con l’Inter avessero messo sul piatto tre punti in molti, probabilmente tutti, avrebbero firmato. Per questo, e perché la zona Champions resta comunque ad un passo, la sconfitta di ieri non fa poi così male.

Così scrive il Corriere Fiorentino. IN DIFESA. Certo, visto il finale, resta un pizzico di rammarico per non esserla giocata più a viso aperto fin dall’inizio, ma questa è (nel bene e nel male) la Fiorentina. Una squadra che ama difendere, prima di tutto, e che difficilmente si snaturerà.

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Anche perché i risultati fin qua, e l’ultima volta proprio con l’Inter qualche giorno fa, le hanno dato ragione. CONFERMA. E allora a parte Comuzzo (squalificato e sostituito da Moreno), riecco gli stessi di giovedì. Del resto il piano (intasare qualsiasi spazio) aveva funzionato alla perfezione e ieri l’idea era sempre quella: difendersi, invitare l’Inter a farsi sotto, per poi colpirla in contropiede.

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Certo, era dura pensare di trovare ancora una volta la «collaborazione» dei nerazzurri. Perché le grandi squadre raramente sbagliano due volte di fila, perché c’era la motivazione extra di chi voleva prendersi la rivincita e perché il Napoli (pareggiando con l’Udinese) aveva pure offerto l’occasione di rimediare immediatamente.

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QUALITA'. Solo un quarto d’ora dopo il 2-1 Palladino (con Fagioli e Zaniolo, dopo Folorunsho e Cataldi e poi nel finale con Gudmundsson) ha messo dentro un po’ di qualità e, puntualmente, i viola hanno iniziato a giocare. Troppo tardi, per rimetterla in piedi, ma comunque in tempo per rendersi conto di cosa potrebbe o potrà essere, d’ora in poi, la Fiorentina.


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