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Partite con vista cantiere al Franchi, l'assessora Perini: "Teloni non previsti"

Botta e risposta in Consiglio Comunale sulla copertura dei cantieri in Fiesole. Ma il Comune ammette che non era prevista in fase di gara per i lavori

La copertura della Fiesole starà pure «a cuore all’amministrazione comunale», ma del telone della discordia ancora non v’è traccia. E non ve ne sarà da qui alle prossime settimane. La conferma è arrivata direttamente dall’assessora allo Sport Letizia Perini, rispondendo ieri in consiglio comunale.

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La riqualificazione ha impegnato la giunta Funaro sin dall’insediamento in un dialogo delicatissimo con la Fiorentina, ma la copertura della curva a oscurare i cantieri durante le partite casalinghe della Viola non era evidentemente all’ordine del giorno.

Così scrive La Nazione. TERRA. Poco importa della questione estetica o dei mal di pancia dei tifosi o di chi da casa segue le partite con sullo sfondo una battuta di terra dietro ai pali di De Gea. C’era evidentemente prima da sbloccare l’accordo tra le parti sulla rimodulazione del primo lotto dei lavori del cronoprogramma, da concludersi entro e non oltre (al netto delle proroghe) il 2026, e sulla garanzia da dare alla società di Commisso di poter rimanere in pianta stabile a giocare nell’impianto di Campo di Marte.

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BOTTA E RISPOSTA. «I cantieri sono visibili, come escavatori, grandi mucchi di terra, altri materiali da costruzione, un enorme contenitore blu analogo a quello per la raccolta dei rifiuti, più transenne e teli strapazzati dal vento.

Tutto questo rappresenta uno spettacolo indecoroso», l’attacco del consigliere di Lista Schmidt, Sabatini. La risposta dell’assessora Perini: «Come si ricorderà quando è stato sottoscritto a seguito di gara il primo contratto non si prevedeva l’esecuzione dei lavori così come si stanno svolgendo ora, ma su tutto lo stadio.

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In seguito poi al tavolo tecnico in prefettura, è stato dichiarato di dover usare il Franchi per tutta questa stagione sportiva e per le prossime. Per quest’anno, i lavori sono stati fatti per il 40% dello stadio. Quindi naturalmente, dovuto a questo, non era stato scritto in fase di gara il tema della copertura.

Conseguentemente, nemmeno l’obbligo da parte di chi sta ora eseguendo i lavori di dover provvedere a coprire il cantiere». Perini ha spiegato che si tratta comunque di «una cosa che sta a cuore anche all’amministrazione comunale» aggiungendo poi: «Ogni argomento è buono per fare polemica sullo stadio, anche tirando in ballo presunte scelte del Comune».


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