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Non serve più strafare: Fiorentina più solida e concreta, sicura dei propri mezzi

Un tempo dominava, creava e sciupava, buttando via punti. Ora alla Fiorentina basta controllare, colpire e gestire: salto di qualità

Mai stupirsi del calcio, mai rassegnarsi alle evidenze. La Fiorentina è l’esempio. Si diceva e si scriveva che era una squadra sciupona, creava occasioni e le sbagliava e così non vinceva. Ieri ha vinto una partita non semplice con la prima mezza occasione dopo mezz’ora, autogol del leccese Gallo.

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Poi ha giocato bene, ha mantenuto l’iniziativa, ma la produzione offensiva, eccettuati gli ultimi minuti quando il Lecce si è scoperto per cercare il pareggio, non è stata pari ai giorni in cui creava e regalava. Anche per questo la vittoria di ieri ha un significato forte per i viola.

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È la settima di fila, fra coppa e campionato, e trascina di nuovo la Fiorentina nella corsa per il settimo posto. Vedremo quello che accadrà alla Juventus, ma intanto c’è l’aggancio al Torino. Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio.

NON IMPORTA DOMINARE. Un mese fa era quattordicesima, adesso è nona, con tre obiettivi ancora aperti, campionato (per un posto in Conference League), semifinale di Coppa Italia e quarti di finale di Conference. Se pensiamo alla Fiorentina di gennaio/inizio febbraio, alla Fiorentina battuta in casa dal Torino e poi dal Bologna, questa è un’altra squadra.

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È più solida, più svelta, più reattiva, più concreta, come ha dimostrato anche contro il Lecce. Nelle ultime quattro gare di campionato ha subìto solo un gol, ora per vincere non ha più bisogno di dominare, vince perché si sente sicura, perché crede di più in se stessa e perché il concetto di “squadra” è ancora più sviluppato.

Basta prendere la partita di Gonzalez e Kouame, i primi due attaccanti di ieri: hanno lavorato sodo per aiutare la difesa recuperando spesso sui primi portatori di palla del Lecce.


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