×

Nico Gonzalez può lanciare la Fiorentina: ma ora gli serve continuità

L'argentino aveva preannunciato la sua prestazione contro il Lech Poznan: può essere il giocatore decisivo per la Fiorentina

Con una battuta si potrebbe dire che, un Nico così, è roba da far girare la testa. Talmente bello, giovedì sera, da dover uscire (appunto) per una strana sensazione di giramento. Nessuna botta, come pareva in un primo momento, nessun risentimento muscolare.

«Aveva dei giramenti di testa — ha spiegato Italiano dopo la gara — ha provato a restare in campo ma non ce l’ha fatta». Scrive il Corriere Fiorentino. Un fastidio passeggero, per fortuna, di certo non preoccupante in vista del (delicatissimo) impegno di lunedì prossimo con l’Atalanta.

sponsored

Una notizia particolarmente positiva per la Fiorentina visto che contro il Lech Poznan, l’argentino, ha finalmente dimostrato quanto sia capace di spostare gli equilibri. Un gol che (rigori a parte) mancava addirittura dal 29 gennaio, l’azione da cui è nato lo 0-1 di Cabral, ma non solo.

sponsored

Strappi, dribbling, cambi di passo, recuperi difensivi. Una prestazione totale. Arrivata, guarda un po’, all’indomani di una conferenza stampa nella quale l’ex Stoccarda non aveva fatto niente per nascondersi. Anzi.

«Mi piace giocare queste partite — aveva detto alla vigilia — sono pronto a lasciare la vita sul campo e spero che d’ora in avanti si torni a vedere quel giocatore che, quando è arrivato a Firenze, faceva la differenza»

Parole coraggiose, ascoltate molto bene anche da Vincenzo Italiano. Che (subito dopo la conferenza) non ha perso l’occasione per stimolare il suo gioiello. «Hai avvertito tutti in mondovisione, ora ti tocca giocare una grande gara davvero», gli ha detto uscendo dalla sala stampa.

sponsored

E così è stato. Evidentemente, visto che aveva promesso anche a Quarta che gli avrebbe dedicato un gol, se lo sentiva. Inutile girarci troppo attorno. È lui l’uomo capace di proiettare la Fiorentina in un’altra dimensione. Perché ha un talento superiore.

E perché frequentare lo spogliatoio dell’Argentina campione del mondo gli ha dato quel plus di consapevolezza che segna la differenza tra un buon giocatore ed un campione. Anche lui però, per salire di grado, deve compiere ancora un salto di qualità.

Quale? Quello della continuità. Finora infatti si è sempre acceso ad intermittenza. Ma da qua a fine stagione (per dare l’assalto alle coppe e continuare la rimonta in campionato) Italiano gli chiederà con sempre maggior insistenza di non fermarsi.

Arrivati a 9 centri stagionali tutto compreso, Nico adesso punta la doppia cifra (gli varrebbe anche un bonus). E soltanto a fine stagione, magari con un un trofeo tra le braccia, penserà al futuro. L’altra sera però, non è stato solo Gonzalez a brillare.


Lascia un commento