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Nardella-Commisso, diplomazia al lavoro per trovare una soluzione condivisa

Incontro tra il sindaco di Firenze e il presidente della Fiorentina in terra americana: si è parlato del futuro della squadra lontano dal Franchi

Visita guidata per il sindaco Nardella con un tutor italoamericano. Nella fattispecie Rocco Commisso. Che ieri ha accompagnato il primo cittadino di Firenze in giro per New York. Turismo e diplomazia a settemila chilometri dal Franchi.

Le distanze a volte accorciano i contrasti. Prove d’intesa anche sulle mosse da concordare durante il restyling dello stadio per rendere meno ingrato il trasloco della Fiorentina? Lo vedremo. Scrive La Nazione.

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I frutti dell’incontro si vedranno in futuro

Bisogna però ricordare che fin qui non sono mancati ferri corti e musi lunghi. Magari non sarà il caso dei rapporti fra la Fiorentina e gli amministratori locali, ma ci assomiglia molto. Sulla superficie abbastanza mossa hanno surfato divergenze.

Sempre nella cornice di una mediazione per evitare lo scontro dichiarato. In politica mai dire mai, le convenienze di parte smussano anche gli angoli più duri. A margine del restyling del Franchi – e soprattutto del trasloco della Fiorentina nei campionati 2024/25 e 2025/26 – c’è però una certezza.

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Chi è vicino a Commisso assicura che il presidente non finanzierebbe mai una struttura «temporanea» come quella costruita a suo tempo a Cagliari e progettata ora dal Bologna. Questione di opportunità. Ma anche di una «rivincita personale».

Dopo il rimbalzo per la ristrutturazione del Franchi. E la decisione di rinunciare alla costruzione di un nuovo stadio dopo aver sondato la possibilità di farlo nascere a Cambi Bisenzio. Nel primo caso (novembre 2020) il club viola aveva presentato uno studio di Deloitte Consulting.

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Per dichiarare la propria disponibilità ad investire circa 250 milioni con un indotto di 1000 posti di lavoro, gettito fiscale extra e sviluppo immobiliare del quartiere di Campo di Marte. Commisso parlò così: «Abbiamo sempre dichiarato di volere regalare una casa ai nostri tifosi che fosse all’altezza di Firenze e della storia della Fiorentina.

Come prima idea il nostro piano è stato quello di rendere lo Stadio “Franchi” un impianto moderno e all’altezza delle esigenze di un club che ha delle grandi ambizioni». Una storia interrotta. Vedremo le prossime puntate. Con la sensazione che il livello generale di diplomazia aumenterà (e anche parecchio) per trovare una soluzione condivisa durante il trasloco della Fiorentina.


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