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Nardella a New York: diplomazia al lavoro sullo stadio. La Fiorentina prende tempo

Malumore dei tifosi e discussioni in questi giorni in città. Il sindaco a New York: incontro con Joseph Commisso e i messaggi di Rocco

Fiorentina lontana da casa per due anni, il trasloco dal 2024 al 2026 si è rapidamente trasformato in un caso: ci sono gli spazi per scovare una soluzione di riserva (tipo gli «stadi temporanei» come quelli di Cagliari e prossimamente di Bologna) prima che l’ondata di malumore diventi una mareggiata?

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Oppure la Fiorentina giocherà le partite interne a Modena o Reggio Emilia, piuttosto che a Empoli o La Spezia? I tifosi mugugnano, i tentativi di mediazione si moltiplicano. E’ ufficialmente partita la caccia all’idea per ricomporre un disordinato puzzle, scrive La Nazione.

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LE DUE PARTI. Palazzo Vecchio nel frattempo gestisce lo stupore cercando di minimizzare («La società viola era informata da tempo») e la Fiorentina palleggia sapendo di avere un vento favorevole alle proprie spalle: i tifosi dalla sua parte e il presidente Commisso che – con la propria modalità, certo – si era proposto di ristrutturare a proprie spese il Franchi, oppure di costruire uno stadio nuovo.

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Tutto naufragato sugli scogli di approcci e soprattutto leggi diverse. NARDELLA A NEW YORK. Nel frattempo il sindaco Nardella è andato a New York per partecipare all’iniziativa «Change the world model United Nations» e insieme a Joseph Commisso ha assistito a una partita di basket.

Rocco Commisso ha da parte sua fatto lampeggiare su un cartellone elettronico un messaggio di benvenuto per il primo cittadino di Firenze. Nessuno ha interesse a forzare la mano in attesa che venga presa la decisione definitiva.


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