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Mancano ritmo e idee. Folorunsho un innesto giusto

Palladino punta su Folorunsho per rinforzare il centrocampo. Nonostante segnali positivi, la squadra resta lenta e priva di idee

La Fiorentina riparte con alcune novità tattiche, ma i problemi restano. Palladino, come scrive La Nazione, sceglie di schierare Folorunsho titolare per la prima volta, affidandogli il ruolo che in passato era di Bove: "[...] davanti a Gosens sulla corsia di sinistra, a galleggiare tra la mediana e la trequarti".

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L’obiettivo è duplice: dare sostegno all’azione offensiva e rinforzare fisicamente una zona di campo che di recente ha mostrato fragilità. La squadra si presenta in un 4-2-3-1 che, in fase di non possesso e transizione, si trasforma in 4-3-3.

Una scelta che punta alla continuità tattica, ma che non sortisce l’effetto sperato. "[...] Quella che manca è soprattutto la velocità". Alla fine, ha ragione Liedholm: "In dieci si gioca meglio". Il Torino conferma questa massima, riuscendo a mettere in crisi i viola nonostante l’inferiorità numerica.

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I granata tolgono alla Fiorentina palleggio e verticalità, ma è anche la squadra di Palladino a complicarsi la vita, con distanze tra i reparti che aumentano progressivamente e un gioco che si affida troppo alle individualità.

Le "catene esterne" non funzionano, e la squadra di Vanoli prende il sopravvento, spingendo stabilmente nella metà campo viola e soffocando le linee di passaggio. La Fiorentina si spegne con il passare dei minuti, andando persino vicina al tracollo.

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FOLO PROMOSSO. L’inserimento di Folorunsho rappresenta un segnale positivo: un innesto fisico e tecnico che può rivelarsi utile nel medio termine. Tuttavia, i problemi strutturali della squadra restano evidenti. Mancano ritmo, idee e capacità di reazione, elementi essenziali per risalire la china.


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