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L’appuntamento è al 24 maggio. C’è voglia di rivincita dopo quell’orribile serata del 2014

Fiorentina nuovamente in finale di Coppa Italia. C'è voglia di rivalsa dopo quell'orribile serata del 2014 in cui accadde di tutto fuori che una normale serata di calcio

Bentornata, Fiorentina, scrive il Corriere Fiorentino. Ci son voluti nove anni, momenti di buio che parevano infiniti e stagioni colme di noia ma ora, finalmente, è tempo di far festa. Dopo l’Europa, riconquistata l’anno scorso, ecco la finale di Coppa Italia.

La prima, dell’era Commisso. Certo, battere l’Inter sarà dura, ma intanto i viola sono tornati lì. L’appuntamento è per il 24 maggio. A Roma. Per dimenticare quell’orribile nottata del 2014 e provare a vincere un trofeo che manca da 22, lunghissimi anni.

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RISPARMIO E GESTIONE. Che l’appuntamento cerchiato in rosso fosse quello di ieri s’era capito da un po’ e, in particolare, da quanto successo domenica. Ikonè per esempio, a Monza non se l’era sentita di giocare perché, ancora acciaccato, non voleva correre rischi.

Lo stesso Gonzalez, per ammissione dello stesso Italiano, era stato risparmiato pensando a questa serata, Mandragora, nonostante la botta al ginocchio presa martedì, ha stretto i denti e ha dato la propria disponibilità dando modo al mister di non rischiare Amrabat diffidato come Quarta.

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Tutti insomma, ma proprio tutti, volevano esserci. Sul campo, e fuori. Non a caso Commisso è tornato proprio in questa occasione.


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