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La Nazione - Se il problema adesso è la testa

La Fiorentina si ferma per paura e apatia, subendo un pareggio evitabile. Fischi del Franchi e un ruolino di marcia disastroso

"Subire un gol a venti minuti dalla fine quando sei in vantaggio, giocare in undici contro dieci per circa un'ora e avere la possibilità di sigillare la vittoria.
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No, questo proprio no, pareggiarla come l'ha pareggiata la Fiorentina non è ammissibile

". Così Cosimo Zetti analizza sulle pagine de La Nazione l'ennesima delusione della squadra viola, che ha fallito una nuova occasione per rialzarsi dopo settimane difficili.

Eppure, dopo un discreto primo tempo e "[...] quei segnali di risveglio che lasciavano ben sperare", ci si aspettava un epilogo diverso, soprattutto dopo "[...] una settimana di confronti faccia a faccia, a volte anche duri, aspri e senza troppi giri di parole".

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Invece, è arrivato un pareggio "[...] figlio della paura, nato dall'ennesima leggerezza difensiva e dall'atteggiamento di una squadra che invece di azzannare la gara e chiuderla definitivamente, si è fermata in preda a quell'apatia fisica e mentale" che continua a caratterizzare le ultime prestazioni.

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L’andamento della gara è lo specchio perfetto del momento della Fiorentina. "Se l'atteggiamento propositivo del primo tempo ha portato al gol di Kean, quello remissivo della ripresa ha sfornato il più classico dei patatrac". L’innesto di Folorunsho, utilizzato nel ruolo che era stato di Bove, ha dato "[...] un pizzico di forza e di equilibrio", e nei primi 45 minuti la squadra è parsa più brillante, compatta e concentrata.

Ma il problema della Fiorentina non sembra più solo tattico. "[...] La testa non è quella giusta, l'atteggiamento anche". I fischi piovuti su Gudmundsson e Colpani, "[...] che qualche segnale di risveglio lo avevano comunque fornito", e la contestazione a fine gara, con la squadra a testa bassa sotto la Curva Fiesole, sono il simbolo di un malessere generale.

Quattro sconfitte e due pareggi nelle ultime sei gare: un ruolino di marcia da incubo, come lo definisce Zetti. "Palladino non riesce a trovare il bandolo della matassa, il gruppo anche". Nemmeno i confronti aspri e le frustate simboliche hanno sortito effetti.

"[...] La tempesta non si è ancora placata. No, attenuanti non ce ne sono". "Adesso o affoghi, oppure resti a galla e ti metti a nuotare. E speriamo che la riva sia vicina". La Fiorentina è chiamata a reagire subito, perché continuare a restare intrappolati in questo vortice rischia di compromettere in modo irrimediabile l’intera stagione.


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