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La Fiorentina ora fa pressione sulla concessione per il Franchi

La Fiorentina mette pressione al Comune sul Franchi. Mentre il Sindaco è reduce da un incontro positivo con il Governo

Da una parte la collaborazione con il Governo che dovrà convincere la Commissione europea sull’ammissibilità dei fondi per ristrutturare il Franchi. Dall’altra la Fiorentina che chiede «immediatamente» informazioni sulla concessione per quando sarà pronto.

Sono le due correnti tra le quali ieri ha nuotato il sindaco Dario Nardella, che la mattina ha incontrato, tra gli altri, il ministro per gli affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto, il sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco, il presidente dell’Anci Antonio Decaro.

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Scrive il Corriere Fiorentino. Secondo quanto emerso l’indirizzo di Palazzo Chigi è «superare tutte le criticità riscontrate dalla Commissione Ue e consentire la realizzazione degli interventi previsti». Parole che hanno un certo peso.

Visto che nei giorni scorsi dagli ambienti governativi trapelava che i due impianti sportivi potessero essere tra i primi interventi sacrificabili nel corso della trattativa con Bruxelles.

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Ma quali sono gli «elementi utili»?

Sul tavolo non sarebbero passati aspetti tecnici nuovi. Piuttosto sono state ribadite le ragioni che avevano guidato la candidatura. La «difesa» si articola sul fatto che il Franchi esca dalla sfera prettamente sportiva. Per abbracciare la riqualificazione di un quartiere, di un monumento nazionale visto che tale viene considerato.

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E che avrà pure una funzione sociale come sede di convegni e mostre. Questi in sostanza gli elementi cardine che il Governo porterà all’attenzione della Commissione. Intanto, il Dg della Fiorentina Joe Barone, ha fatto notare come «la Fiorentina e lo stadio di Firenze non siano un buon esempio per tutto ciò che è successo.

Noi volevamo far lo stadio nel 2019, ma ci sono tante procedure da cambiare». Poi ha chiesto «subito» chiarimenti sull’entità della concessione del nuovo Franchi. Una questione delicata. Se alla fine dovesse esserci bisogno di un privato la posizione di Commisso resta quella di «non mettere un penny» su un progetto di cui non ha pieno controllo.

«Dobbiamo capire il costo dell’affitto, la durata e chi avrà l’uso dello stadio. Dobbiamo saperlo immediatamente per capire il nostro budget», ha detto Barone.


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