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La Fiorentina intorno a Kean. I gol dell’ex Juve incidono per il 36% in Serie A

Il 36% delle reti della Fiorentina in A porta la firma dell’attaccante. Coppe incluse è arrivato a 19 gol

Come riportato dal Corriere dello Sport, è difficile stabilire dove inizino i meriti della stagione fuori scala di Kean e dove le colpe di una squadra che non si è attrezzata - soprattutto sul mercato - per concepire l'assenza del classe 2000.

I numeri fino a ora hanno dato ragione alla scelta di andare all-in sull’ex Juve: perché, messo per la prima volta in carriera al centro dell'universo, Kean si è rivelato in tutte le sue potenzialità. Diciannove reti in 29 gare giocate con la Viola - in media, una rete ogni 120 minuti - e già a meno tre gol da quanti ne ha realizzati con la maglia della Juventus in 123 partite.

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Quindici i centri in Serie A, dove è secondo solo a Retegui. E dove, sempre dietro a Retegui e a Krstovic, è il calciatore che ha contribuito di più, in percentuale, alle marcature della sua squadra. Quindici reti sui 41 totali della Fiorentina, ovvero il 36,6%.

TRASCINATORE, MA POCHE ALTERNATIVE. Kean è leader realizzativo, ma non solo: tutto il gioco della Fiorentina è costruito a sua immagine e somiglianza. Il sistema creato da Palladino ha nel numero venti il primo motore immobile di tutte le manovre: è lui la prima opzione, cercata spesso con lanci dalle retrovie; è sempre lui la valvola di sfogo in caso di pressing, palla a Kean, spalle alla porta, e si sale.

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La speranza, di Palladino e soci, è che quella col Como possa essere stata l'ultima volta in cui è stato costretto a fare a meno di Kean (che prima di domenica aveva saltato solo un'altra sfida di campionato, a ottobre col Genoa); è più probabile però che una situazione del genere si possa ripresentare da qui a fine maggio.

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E in quel caso la Fiorentina dovrà fare di necessità virtù: la decisione di non aggredire a gennaio il mercato delle punte per puntare tutto su Kean è stata ponderata. Non si è voluto instillare neanche il minimo dubbio al ragazzo riguardo la sua centralità totale, una fiducia senza limiti ripagata in campo.

Nessuna pressione data da altri competitor: in questi mesi Palladino dovrà convivere con questa scelta, puntando magari - con chiari di luna diversi - anche su Maat Caprini, classe 2006, centravanti della Primavera, a oggi unica possibile altra via percorribile.


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