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La Fiorentina esce da Napoli con rammarico ma a testa alta. Italiano difende i suoi attaccanti

I viola potevano centrare un pareggio, ma alla fine arriva la sconfitta. Rimpianto per Italiano, che però guarda già al Basilea

Voleva fare bella figura e quella l’ha fatta. Voleva portare a casa un risultato positivo per rafforzare l’ottavo posto e questo progetto invece non è andato a buon fine, nonostante la Fiorentina ci abbia provato dentro una partita ben giocata nel primo tempo e con qualche pausa di troppo nella ripresa.

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Ma il rammarico per un pareggio che ci poteva stare rimane tutto addosso a Vincenzo Italiano, compreso (il rammarico) per le occasioni che la squadra ha comunque avuto al “Maradona”. Questione di incisività, questione di attaccanti che la buttano dentro, ma il tecnico viola non se la “prende” con Jovic a cui oggi aveva dato le chiavi del reparto offensivo e nemmeno con Cabral, a sua volta invece rimasto a Firenze a scopo precauzionale per prepararsi bene alla sfida con il Basilea, dopo aver ricevuto una botta nell’allenamento di venerdì.

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Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio. PERCORSO. "All’inizio della stagione abbiamo pagato dazio alle tre competizioni - ha detto il tecnico viola dopo la gara -, poi siamo saliti di tono e sono arrivati anche i gol dei nostri là davanti: è chiaro che avere un attaccante da venti gol è una soddisfazione differente, ma sia Cabral che Jovic sono giovani e hanno le potenzialità per fare bene.

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Serve, però, una crescita graduale: il Napoli ha vinto lo scudetto dopo un percorso incredibile, pian piano possiamo crescere anche noi". Concetto che l’allenatore siciliano ormai ripete come un mantra da agosto e non a caso, consapevole che per arrivare a certi livelli ci vuole costanza, programmazione, fiducia.

E un po’ di tempo. Ma a proposito di storia ci sono la Coppa Italia e appunto la Conference lì che potrebbero aggiornare quella quasi centenaria del club viola.


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