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La difesa regge ancora, con lo zampino di Sirigu. Mandragora bestia nera della Cremonese

Il centrocampista viola aveva deciso la gara d'andata con quel tiro-cross, è stato decisivo anche al ritorno. E la difesa è sempre più soilda

Non solo nei gol fatti. Il segnale positivo è anche alla casella dei gol incassati: uno solo nelle ultime tre partite, quello ininfluente di Theo Hernandez nel finale del match con il Milan. La Viola ha imparato a essere attenta anche dietro, sia nell’alzare gli anticipi sia nelle chiusure in area di rigore.

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«Siamo migliorati nelle due aree», ha spiegato Italiano alla fine, particolarmente soddisfatto per la prestazione di Mandragora. Il 38 viola, prima dell’assist, ha realizzato nel primo tempo il gol d’apertura: aveva deciso l’andata, alla prima giornata, al 95’.

Deve avercela con la Cremonese, scrive La Gazzetta dello Sport. CREMO OUT. Quanto alla squadra di Ballardini, l’entusiasmo per il successo sulla Roma sembra già evaporato. L’impressione è che il successo dello Spezia sull’Inter abbia demolito il morale dei grigiorossi, doppiati: 12 punti in classifica, il quartultimo posto è appunto 12 punti più su.

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Per un’ora abbondante la Cremonese non è stata capace di creare neanche l’accenno di un pericolo. Tanti attacchi diretti, con il lancio verticale, sempre ben amministrati da Milenkovic e Martinez Quarta. Con l’ingresso di Okereke e poi di Buonaiuto e Ciofani per gli spentissimi Tsadjout e Dessers, e il passaggio al 3-4-1-2, la Cremo ha messo fuori la testa e almeno si è fatta vedere dalle parti dell’ex Sirigu,alla prima con la Viola in campionato: il portiere ha fermato un’incursione di Okereke nell’unica vera distrazione della difesa viola.

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