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Juve, a metà aprile la sentenza sul -15. Tempi più lunghi per il fronte stipendi

Il Coni deciderà sulla legittimità della penalizzazione: potrà togliere o confermare il -15. Poi il fronte stipendi: data spartiacque il 30 giugno

Aprile e maggio saranno mesi decisivi per la Juventus. Il processo penale riprenderà il 10 maggio, data a cui è stata rinviata dal Gup Picco l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma, che vede coinvolti i vertici del club e indaga sui bilanci della società dal 2019 al 2021, e i tempi si prevedono lunghi (la palla quasi certamente passerà in Cassazione, visto che la società chiederà lo spostamento del procedimento da Torino a Milano), sul fronte sportivo invece sono attese novità a breve.

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Per le manovre stipendi e le cosiddette «partnership sospette» la notifica di fine indagini per il secondo fascicolo dovrebbe arrivare tra domani e lunedì. Per quanto riguarda le altre società coinvolte (Bologna, Sampdoria, Udinese, Atalanta, Sassuolo e Cagliari) l’orientamento del procuratore Chiné sembra essere quello di chiedere una «sospensione in attesa di documentazione».

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Per gli altri club coinvolti i tempi si allungano e si andrà sicuramente alla prossima stagione, scrive La Gazzetta dello Sport.

FRONTE STIPENDI. Per i famosi accordi club-calciatori sulle mensilità dilazionate in epoca Covid e non depositate in Lega e Figc si andrà avanti.
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Dopo la chiusura indagini, i potenziali incolpati avranno una decina di giorni per presentare le memorie difensive e poi si procederà con l’archiviazione o il deferimento. I giocatori che hanno sottoscritto carte non regolarmente registrate rischierebbero almeno un mese di squalifica soltanto nel caso in cui venisse dimostrata una responsabilità diretta sulla firma stessa.

Per il club si ipotizza una maxi multa, «da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto», anche se l’articolo 31 del codice di giustizia sportiva che regola le violazioni in materia gestionale ed economica dice «cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica».

TEMPI. Alla luce di alcuni articoli del codice di giustizia sportiva sull’abbreviazione dei termini per giusti motivi (articolo 85 comma 2 e articolo 103 comma 2) che prevedono la possibilità di accorciare i tempi, la Federcalcio punta a finire i due gradi di giudizio (primo e secondo) intorno alla metà di maggio.

Lo spartiacque, non normato ma di fatto, per capire se l’eventuale sentenza avrà ripercussioni sul campionato in corso o sul prossimo è il 30 giugno e la vera incognita è il Collegio di Garanzia del Coni: la Juventus avrebbe 30 giorni di tempo dalla sentenza per ricorrervi e questo potrebbe far slittare tutto al 2023-24.

RICORSO SUL -15. La data fissata è il 19 aprile ma non è detto che il verdetto arrivi subito, potrebbe volerci anche qualche giorno. E’ importante ricordare che il Coni decide sulla legittimità e non sul merito, ovvero interviene per «violazione di norme di diritto».

In sostanza può giudicare il ricorso inammissibile, respingerlo pur essendo ammissibile, accoglierlo annullando la sentenza e rimandarlo alla Corte Federale d’Appello indicando il tema su cui dovrà motivare e specificare meglio la decisione (magari cambiandola).

Negli ultimi due casi i 15 punti sarebbero restituiti e le squalifiche ai dirigenti (tra cui Cherubini e gli ex Agnelli, Nedved ed Arrivabene) sarebbero annullate o in forma definitiva o aspettando un nuovo pronunciamento.


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