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Italiano o Palladino? Il paragone non regge per la rosa a disposizione

Questa Fiorentina nettamente più forte di quella dell'anno scorso, Italiano ha ottenuto (e saputo ottenere) meno dalla società

Meglio Vincenzo Italiano o Raffaele Palladino? Posta così la domanda ha poco senso sul piano tecnico anche se, alla vigilia di Bologna-Fiorentina, di sicuro infiamma il dibattito fra i tifosi di qua e di là dall’Appennino. Per fissare una differenza conviene partire con un confronto fra le uova per fare l’omelette (il copyright è di Paulo Sousa) consegnate a Vincenzo Italiano nel campionato scorso e quelle affidate a Raffaele Palladino nel campionato attuale, scrive Il Corriere dello Sport - Stadio.

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A CONFRONTO. Cominciamo dai portieri: meglio Terracciano o De Gea? Meglio De Gea, e se diciamo, convinti, che Terracciano un anno fa sia stato il miglior giocatore della Fiorentina come continuità di rendimento già possiamo iniziare a capire la distanza fra le due squadre.

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Meglio Biraghi o Gosens? Preferenza netta per il tedesco. Meglio Duncan o Bove? Vince l’ex romanista che per ora purtroppo deve stare fuori. Meglio Arthur/Maxime Lopez o Cataldi/Adli? Per quanto visto finora, l’ex milanista e l’ex laziale convincono molto di più: Adli verticalizza, Arthur orizzontalizzava...

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Meglio Barak/Bonaventura o Gudmundsson? Preferenza ovvia per l’islandese, anche se per infortuni vari ha giocato poco (ma ha già segnato 4 gol compresa la Coppa). Meglio Nzola o Kean? Qui nemmeno si discute. Meglio Ikoné (spesso titolare un anno fa) o Colpani?

Mmmm, finora match pari, anzi, nullo. NON C'E' PARAGONE. Tutto questo questo per stabilire che non c’è paragone fra la Fiorentina di oggi e quella di ieri. Palladino sta facendo un ottimo lavoro, sul piano tecnico (ha puntato decisamente su Comuzzo, ha ricostruito Sottil e inventato Gosens terzino sinistro), sul piano tattico (con umiltà, ha ascoltato spogliatoio e Pradé e ha cambiato modulo dopo i primi intoppi) e sul piano della mentalità.

E’ una Fiorentina bella a tratti, ma solida, concreta e compatta sempre. FINALI. Italiano ha avuto meno dalla società viola rispetto a Palladino. Basta ricordare quanto è successo nel gennaio scorso, quando la Fiorentina era quarta in classifica, in piena corsa per la Champions. Vincenzo ha portato questa squadra a sei semifinali e a tre finali fra Coppa Italia e Conference League.

Per i tifosi contano le vittorie, ed è giusto che sia così dal loro osservatorio, per noi conta il percorso e quello dell’ex allenatore viola è stato più che positivo. Non ha vinto nessuna di quelle tre finali, ma è arrivato lassù dopo aver ereditato una squadra sgomenta e tredicesima in classifica.


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