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Il periodo no di Palladino tra scelte, sconfitte e frizioni. Ma Commisso lo blinda

L’allenatore viola ha ottenuto quattro ko e un pareggio nelle ultime cinque partite. I botta e risposta con Pradè. E il presidente ribadisce la fiducia al tecnico

Come riportato da La Repubblica, è un momento difficile quello che sta attraversando Raffaele Palladino: un punto in cinque partite, quattro sconfitte in un mese dopo averne totalizzate soltanto due da agosto a dicembre sono però soltanto la punta dell’iceberg a livello di risultati di un problema più ampio.

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Dentro la squadra sembra essersi smarrita la magia dell’autunno, quando i risultati arrivavano al termine di prestazioni magari non sempre straordinarie da un punto di vista del gioco ma piene di carattere, di gruppo, di solidità.

Il doppio 1-0 tra Genoa e Torino, unito alle larghe vittorie contro Lecce e Roma o ai successi da squadra matura contro Como, Cagliari e Verona sono solo un ricordo. Adesso la Fiorentina è slegata, senza l’equilibratore Bove e con gli acciacchi fisici di Cataldi il centrocampo a due soffre contro qualsiasi avversario, l’alternanza tra difesa a tre e difesa a quattro porta pochi frutti e anche la compattezza difensiva sta venendo meno.

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Insomma se all’andata a Torino, Palladino aveva utilizzato la provocazione di una squadra così matura che non aveva bisogno nemmeno di un allenatore, adesso qualsiasi scelta appare mal digerita. E qui entrano in gioco i singoli: Gudmundsson, Pongracic e Colpani, tre degli acquisti più importanti dell’estate, non stanno rendendo, chi tra un rendimento al di sotto della sufficienza, chi per motivi fisici, chi per una continuità di impiego e di intensità negli allenamenti ancora non trovata a regime.

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Adli poi in calo fisico, Gosens spesso sostituito da Parisi, Ranieri e Comuzzo in fisiologica flessione e Kean e De Gea a livelli standard e non straordinari completano il quadro. Senza dimenticare le logiche di spogliatoio: la rottura con Biraghi e Quarta, rispettivamente capitano e vice a inizio anno, hanno minato la serenità interna.

Una gestione che, insieme agli ultimi risultati, ha portato a frizioni comunicative tra Palladino e Pradé. Il ds, dopo aver suggerito il passaggio alla difesa a quattro a inizio anno e aver parlato di «suicidio calcistico» dopo il 3-0 contro il Napoli ha rincarato la dose a Monza.

Dopo un confronto martedì alla ripresa degli allenamenti che faceva presagire nubi all’orizzonte ieri ci ha pensato Commisso a schiarire lo scenario e ribadire la fiducia a Palladino, ha detto il dg Alessandro Ferrari. Ora testa al Torino, compattezza e ricerca di una vittoria per svoltare.

Nonostante tutto la Fiorentina resta sesta in classifica in linea con gli obiettivi stagionali.


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