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Il pasillo d'onore, il turnover e l'inizio promettente. Ma a Napoli decidono Kvara-Osimhen

La Fiorentina rende omaggio ai campioni e parte meglio, ma non concretizza. Così Spalletti vince di rigore. Sprechi viola nel finale

La festa era bellissima ugualmente per il Napoli, ma sembrava mancasse qualcosa. Così, quando Kvaratskhelia è entrato a fine primo tempo al posto di Lozano, è cambiata la musica. Il georgiano ha mostrato il suo talento conquistando il rigore che Osimhen ha trasformato per la vittoria del Napoli (successo che in casa mancava dall’11 marzo).

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La Fiorentina per un tempo ha giocato meglio e creato di più, poi è calata, ma può guardare con fiducia alla semifinale di Conference nonostante la sconfitta in due delle ultime quattro partite di campionato. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

TURNOVER. Pasillo d’onore prima del via, con i viola schierati per applaudire i campioni, e festa grande dopo il 90’. In mezzo, una partita comunque interessante. I due allenatori si sono affidati al turnover con intenti diversi: Spalletti voleva attingere al serbatoio delle motivazioni di chi ha giocato meno e ha messo Raspadori dietro a Osimhen nel 4-2-3-1.

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Italiano, che aveva la necessità di far rifiatare qualche titolare, ha cercato la superiorità sulle fasce alzando le mezzali e i terzini in una versione in salsa viola del gioco di posizione: il 4-3-3 di base veniva poi declinato in modi differenti.

LA GARA. Nel primo tempo la Fiorentina ha creato di più costringendo Gollini a due interventi su Jovic. A inizio ripresa Spalletti è tornato al 4-3-3 con Lobotka e Zielinski al posto di Demme e Raspadori. Il Napoli ha così ritrovato qualche automatismo e, pur senza far nulla di clamoroso, ha aumentato la pericolosità.

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Produzione limitata (solo due tiri in porta, entrambi dal dischetto), ma sufficiente per vincere. Anche se la Fiorentina ha sprecato due ottime occasioni con Gonzalez e Kouame.


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