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Il discorso da brividi e il tifo in panchina: emozioni per il ritorno di Bove al Franchi

Una deroga per averlo in campo, Edo ha seguito i compagni e a ricevuto gli applausi dei suoi tifosi

Il dono della semplicità: a volte, e forse ancor più in momenti così, il profilo sobrio, un applauso naturale e abbracciante, hanno il proprio perché. Sostanza, appartenenza. È stato tutto bello. Tutto. E impattante, genuino, sciolto, vero, unico, accorpante e anche emozionante nonostante Edo non abbia mai cercato un saluto in più, timidamente.

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È accaduto tutto con grande naturalezza. Tutto sobrio, appunto, scrive La Gazzetta dello Sport. DOPO 22 GIORNI. Alle 18,29 Edo Bove ritorna ufficialmente sul campo del Franchi – entrando per ultimo, sguardo basso ed emozionato, schivo, come se niente fosse accaduto - per mettersi in panchina; e le anime della tribuna si alzano e applaudono con calore e forza, un boato buono, e i telefonini fanno video, scattano foto come se fosse un matrimonio perché in fondo è un po’ come (ri)unirsi.

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Sono passati 22 giorni da quel 1° dicembre e quel minuto 17 in cui Edo si è accasciato a terra durante Fiorentina-Inter; e ora sgorgano attimi veri, non lunghi ma veraci, un lasso di tempo in cui il “Franchi” lo saluta, lo abbraccia virtualmente, gli dedica una parola, qualcosa che è più vero del vero perché lui si siede in panchina con gli altri dopo una deroga ricevuta da Figc e Lega Serie A ed è una notizia.

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Bella. E quello striscione “Forza Edo” in Curva si vede. Edo is back al “Franchi”, sì. E gli occhi (suoi) sono lucidi: emozioni. IL DISCORSO. Alle 17.50, nel riscaldamento, Edo aveva fatto una capatina sul campo: ancora poca gente al Franchi, lui col piumone avanza timidamente, la gente distratta ma qualcuno lo vede dalla tribuna, si alza in piedi, un’onda di applausi ancora contenuta ma c’è, sale, si sente l’affetto per un ragazzo che adesso può godersi una nuova scena. Edo poi si mette in panchina, a riassaporare momenti che tutti sperano torneranno.

«È stata una giornata bellissima con lui – dice il tecnico viola Raffaele Palladino -: Edo ha fatto un discorso da pelle d’oca nello spogliatoio, che lì rimane». Quando al 30’ il maxischermo del “Franchi” rimanda l’immagine di Edo in piedi davanti alla panchina, scaldacollo fino agli occhi, ecco che il “Franchi” si scalda e lo applaude.

Prima aveva esultato al rigore di Kean. Nel frattempo, l’Udinese arriva al pari e poi ribalta, Edo si stropiccia gli occhi e segue il pallone, momento per momento, chissà su cosa riflette la sua testa.


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