I tormenti di Gudmundsson. Tra rabbia e speranza, la società riflette
Palladino ha bisogno di lui, ma con il Como si è fermato di nuovo. Il finale di stagione decisivo per il suo riscatto
Come riportato da La Repubblica, l’annata maledetta di Albert Gudmundsson prosegue e l’islandese continua a collezionare problemi fisici che ne minano la condizione mantenendo piuttosto rasoterra anche il morale. Una concatenazione di eventi che non vede la fine, l’ultimo un paio di giorni fa pochi minuti dopo il suo ingresso in campo contro il Como.
Succede che Strefezza lancia lungo, Mandragora devia il pallone che si impenna: Gud salta ma un contatto con Caqueret lo sbilancia mentre è in aria con il numero 10 che cade pesantemente a terra sull’osso sacro toccandosi immediatamente la parte sinistra in fondo alla schiena.
Le braccia non riescono ad attutire l’impatto e l’islandese sbatte le mani a terra in segno di rabbia, dolorante. Grazie all’intervento dei sanitari prova a restare qualche altro minuto in campo ma al 74’, diciannove minuti dopo il suo ingresso in campo, chiede il cambio.
Entra Ndour mentre lui si dirige verso lo staff con la maglia sul volto a coprire l’ennesima delusione da quando veste la maglia della Fiorentina. Il suo Fiorentina-Como è quasi tutto qui. Era entrato al 55’ minuto al posto di Zaniolo per cercare quella scintilla tecnica che domenica la squadra di Palladino mai ha trovato eccezion fatta per i primissimi minuti di gara.
Partendo dalla panchina perché «debilitato da una settimana di febbre e tonsillite» come ha spiegato il tecnico a fine match. Gudmundsson ha lo sguardo triste di chi non si trova a proprio agio, sul perché difficile fare ipotesi.
Certo è che dal punto di vista fisico l’attaccante non è mai stato davvero bene. Arrivato con un problema al polpaccio da Genova, ha aspettato fino al 22 settembre per giocare: entrando nella ripresa e vincendo quasi da solo la gara con la Lazio.
Meno di un mese dopo a Lecce altro guaio muscolare importante nei primi minuti del match rimanendo fuori fino ai primi di dicembre. Poi la febbre con tonsillite che lo ha messo ko nella sfida all’Inter al Franchi, infine l’infortunio contro il Como.
Nel mezzo una condizione fisica mai al top ed anche un matrimonio tecnico al momento complicato con il sistema di Palladino. Sono diciotto le apparizioni stagionali in tutte le competizioni, cinque i gol, ma appena 820 minuti giocati.
Il tutto con i pensieri extracampo che ne hanno provato anche la serenità: il 10 ottobre scorso il tribunale distrettuale di Reykjavik ha giudicato innocente l’attaccante viola in relazione all’accusa di cattiva condotta sessuale in merito ad alcuni fatti del 2023.
Il 4 novembre però, la Procura della Repubblica di Reykjavik ha deciso di fare ricorso e così si andrà a sentenza definitiva (giugno 2025?) nei prossimi mesi. La Fiorentina ha rilevato Gud dal Genoa con un prestito oneroso (8 milioni) ed un diritto di riscatto fissato a 17 milioni +3,5 di bonus, per un totale massimo di 28,5 milioni che lo renderebbero l’acquisto più caro della storia viola.
Impossibile ad ora capire come finirà, certo i prossimi tre mesi saranno cruciali per disegnare il futuro di un giocatore talmente voluto da far dire a Palladino che se lo era sognato anche la notte. Verrebbe anche da chiedersi cosa sarebbe stata e dove sarebbe arrivata una Fiorentina con il proprio miglior giocatore a pieno regime.
Nella speranza che per dare risposte accurate non sia troppo tardi.
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